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Qualità e innovazione. Apparentemente nemiche, in realtà amiche per la pelle

Il nuovo editoriale a cura del prof. ing. Giuseppe Starace, responsabile scientifico del focus Ingegneria dell'Innovazione

Fare chiarezza sui concetti e porli a confronto per trovarne sovrapposizioni e differenze, guardarli alla luce dei contesti in cui applicarli e viverli nella propria esperienza è un esercizio che può migliorare di molto la comprensione dell’ambiente in cui si vive e della portata dei propri progetti di sviluppo.

A un primo sguardo, sembrerebbe che, nelle realtà aziendali, la pratica della qualità vada a collidere con quella dell’innovazione. Un imprenditore che volesse parallelamente intraprendere entrambe le strade rischierebbe facilmente di subire critiche pesanti dai suoi interlocutori nell’azienda i quali, presi dall’urgenza dei risultati immediati di efficienza, produttività e redditività, tendono a garantirsi dapprima le conseguenze positive di azioni a breve termine, ad agire nel solco di quanto già noto, nella cosiddetta zona di comfort e poi, se mai ce ne sarà tempo, di porre una qualche attenzione ad azioni di medio e lungo termine.

All’adozione della “qualità aziendale” (meglio si dovrebbe dire del “sistema di gestione della qualità aziendale”), viene attribuito dai peggio informati, infatti, un appesantimento delle pratiche aziendali dovuto alla definizione (e poi ad una faticosa messa a punto) di procedure immobili e precise per ogni operazione svolta in azienda.

Alla parola “innovazione”, invece, si associa l’introduzione di una complicata modifica dei processi aziendali dovuta all’uso di sistemi automatici, di una grande informatizzazione in grado di spiazzare tutti gli operatori a tutti i livelli, di mettere in dubbio ogni competenza pregressa legata all’operatività quotidiana, prestando il fianco alla perdita del pieno controllo degli stessi processi dei quali si intende produrre uno sviluppo.

Sembrerebbe, cioè, che qualità e innovazione non possano stare insieme perché la prima comprime la libertà di azione e la seconda, invece, introduce un nuovo modo di operare molto distante da ciò che già esiste ed è consolidato.

Uno sguardo attento e un’approfondita disamina dei concetti possono dirimere i dubbi.

I “Sistemi di gestione della qualità” sono orientati al riconoscimento dei processi aziendali (talvolta nemmeno noti come tali a chi li gestisce e a chi ci vive quotidianamente all’interno), ai loro input e ai loro output verso altri processi interni o esterni all’impresa, per definirne caratteristiche, modalità operative, strumenti, risorse, ma soprattutto indicatori quantitativi utili a misurarne l’efficacia e porre le basi per un loro miglioramento altrettanto misurabile.

I sistemi di gestione della qualità si adottano, allora, per mettere ordine in azienda, ma in un’ottica dinamica di un suo costante e altrettanto ordinato incremento prestazionale.

L’innovazione è ciò che realizza il miglioramento nella pratica, attraverso la traduzione in operatività aziendale delle nuove idee (provenienti dall’interno o dall’esterno) legate a prodotti o a servizi, come a modalità organizzative o all’esplorazione di nuovi mercati o di nuove opportunità di business.

L’innovazione muove dalla conoscenza approfondita dei processi e dei prodotti, dal confronto con le tecnologie disponibili sul mercato (non esclusivamente digitali) e consente il raggiungimento di un’organizzazione dei processi e delle procedure più efficienti perché, da un lato, più performanti e, dall’altro, meno affette da errori.

Viste cosi, qualità e innovazione sono evidentemente in continuità l’una con l’altra. Esse si nutrono della stessa necessità delle imprese (organizzazioni vive in perenne divenire) di migliorarsi e di progredire e si mostrano per quello che sono, ovvero due aspetti, strettamente correlati, della stessa finalità di ogni realtà aziendale.

La pubblicazione delle norme UNI EN ISO della serie 56000 sui Sistemi di gestione dell’innovazione aggiunge un'altra tessera al puzzle, indicando come agire per operare in “qualità” (ovvero tenendo traccia efficacemente di idee, risorse e risultati) con l’innovazione aziendale nell’ambito delle organizzazioni. Il processo dell’innovazione, cioè, va gestito anch’esso in quanto tale nell’ottica del miglioramento continuo.