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Sì del Consiglio di Stato ai sacchetti bio portati da casa

Non sarà più obbligatorio comprarli al supermercato, i consumatori potranno usare anche sacchetti di carta o altri contenitori purché non di plastica

Da oggi si potranno "utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti" per comprare frutta e verdura nei supermercati, il Consiglio di Stato ha deciso: il consumatore potrà scegliere se acquistare o meno il sacchetto nel punto vendita, nel caso in cui volesse portarlo da casa dovranno essere scelti sacchetti "idonei a preservare l'integrità della merce e rispondenti alle caratteristiche di legge". Palazzo Spada ha affermato inoltre che una scelta green non può vietare ai consumatori di usare anche sacchetti di carta o altri contenitori che non siano di plastica. Sarà il negoziante a verificare l'idoneità del sacchetto. Ciò che è vietato adesso è che l'esercizio commerciale impedisca "tale facoltà".

Il parere, reso nell'adunanza del 21 marzo e pubblicato il 29 marzo, sottolinea che bisogna contemperare le esigenze del consumatore con quelle di tutela della sicurezza ed igiene degli alimenti. Nella sentenza si legge: "laddove il consumatore non intenda acquistare il sacchetto ultraleggero commercializzato dall'esercizio commerciale per l'acquisto di frutta e verdura sfusa", è corretto che "possa utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti solo se idonei a preservare l'integrità della merce e rispondenti alle caratteristiche di legge. In tal caso, richiamando le considerazioni già svolte, non sembra possibile per l'esercizio commerciale vietare tale facoltà".

Il responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Giuseppe Ungherese sottolinea: "L’obiettivo è la riduzione dei rifiuti e il parere del Consiglio di Stato sui sacchetti biodegradabili chiarisce i dubbi e va verso la riduzione del volume dei rifiuti. Ora bisogna vedere cosa dirà la circolare del ministero della Salute che dovrà chiarire" nel dettaglio quali sporte sono consentite – conclude- in altri Paesi come Belgio e Svizzera vengono usate retine infinite volte senza che questo comporti pandemie". L'obiettivo, secondo Ungherese, è "ridurre l'uso della plastica e soprattutto dei rifiuti", quindi è opportuna "maggiore flessibilità senza violare le norme igienico sanitarie".