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Rigenerazione ossea, la migliore tesi di ricerca nel settore dell'Healthcare salentino

Scaffold bioattivi compositi per la crescita di nuovo tessuto osseo in seguito a fenomeni degenerativi o traumi, lo studio della dott. ssa Serena Cortazzi

Il Comune di Monteroni e l’Università del Salento, per la sua brillante carriera universitaria in Materials Engineering and Nanotechnology hanno conferito alla Dott.ssa Serena Cortazzi il premio “Ricerca & Innovazione: X edizione”. Laureatasi nell’ottobre 2020 con il massimo dei voti e la lode, ha concluso il percorso accademico con una tesi in bioingegneria dal titolo “Scaffold bioattivi per la rigenerazione di tessuto osseo”. Il lavoro è stato selezionato dal comitato scientifico nominato dal Rettore dell’Università del Salento come miglior tesi di ricerca per il positivo contributo nel settore healthcare nel territorio salentino. L’attività, svolta presso il laboratorio di Biomateriali del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento, sotto la supervisione del Prof. Ing. Christian Demitri e della Dott.ssa Paola Nitti, si è focalizzata sullo sviluppo di un innovativo medical device per il miglioramento dell’osteointegrazione negli impianti dentali, applicando le conoscenze della scienza dei materiali nel campo della medicina rigenerativa. Con una tecnica all’avanguardia sono stati realizzati scaffold bioattivi compositi per la crescita di nuovo tessuto osseo in seguito a fenomeni degenerativi o traumi

 

Scaffolds bioattivi per la rigenerazione ossea

Serena Cortazzi, Paola Nitti, Sanosh Kunjalukkal Padmanabhan, Antonio Licciulli, Christian Demitri del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell'Università del Salento

L’ingegneria tissutale è uno degli approcci più innovativi per favorire la rigenerazione di un tessuto danneggiato e il ripristino delle sue funzionalità. Non tutti i tessuti del nostro corpo sono in grado di rigenerarsi in modo spontaneo dopo un trauma, in particolare a seguito di grandi lesioni come il caso traumi che creano ampi difetti ossei. A supporto di ciò si utilizzano dei dispositivi medici, gli scaffold, che in combinazione con cellule e/o molecole bioattive e impiantati nel sito d’interesse, supportano la formazione di nuovo tessuto. Lo scopo di questo lavoro è stato la realizzazione e caratterizzazione di scaffold bioattivi per la rigenerazione del tessuto osseo a base di idrossiapatite (pura e modificata con magnesio e silicio) e collagene di tipo I. La scelta di tale composizione è stata effettuata rispettando un requisito primario per il trattamento delle lesioni tissutali: mimare le proprietà del tessuto da rigenerare. Per incrementare le caratteristiche di bioattività, è stato messo in atto un approccio innovativo di liofilizzazione, in cui gli scaffold compositi sono stati immersi in acqua fredda, congelati e poi liofilizzati, creando così una struttura con pori aperti, una caratteristica essenziale per il ruolo di tali dispositivi. Inoltre, le caratteristiche di stabilità meccanica e degradabilità degli scaffold 3D sono essenziali per il loro utilizzo, motivo per cui sono stati analizzate le proprietà meccaniche a compressione e la durabilità dei campioni in soluzione tampone Tris-HCl. L'analisi della microstruttura, della perdita di peso e della resistenza meccanica per differenti tempi di incubazione, ha rivelato una moderata perdita di peso e una riduzione delle prestazioni meccaniche dovute alla dissoluzione del collagene. Al contempo, si è osservato che la presenza del collagene, prima che esso si degradi, protegge la struttura ceramica in ambiente fisiologico.