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Cresce la pratica dello sharing

Il nuovo Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility conferma: sempre più cittadini si rivolgono a questo mercato per spostarsi

La mobilità condivisa non si ferma. Pur rimanendo in ritardo nei confronti delle nazioni del nord Europa, le più virtuose sotto questo aspetto nel continente, in Italia i numeri della sharing mobility fanno ben sperare. Lo conferma proprio l’ultimo “rapporto nazionale sulla sharing mobility” confezionato dall’Osservatore Nazionale.
L’offerta, per quanto riguarda le biciclette condivise, tocca ora quota 40 mila unità nei 256 comuni presi in esame. Otto mila, invece, il numero che coinvolge il car sharing, per un totale di oltre 7 mila in 35 città e 1 milione (1.077.589 per essere precisi) di utenti che scelgono questo servizio per muoversi in città. Persone che diventano circa 2,5 milioni quando si stratta di car pooling extra urbano.
In generale, nel triennio che va dal 2015 al 2017, l’offerta dei servizi dedicata alla mobilità condivisa è aumentata del 50%.

Ma se da una parte i numeri sono promettenti, dall’altra confermano l’enorme potenziale, e la capacità di penetrazione, che ancora lo sharing può avere nel nostro Paese. Oltre i due terzi delle biciceltte condivise, infatti, circolano sulle strade di sole 4 città. Si tratta di Milano, in testa con il 44% dei veicoli, di Torino (13%), Firenze (8%) e Roma (5%).
Più o meno la stessa distribuzione la si nota anche analizzando i dati del car sharing. Comanda sempre la città della moda con il 43%, recupera terreno questa volta Roma con il 24% dell’offerta, seguono Torino con il 15% e Firenze con l’8%.
Il numero dei veicoli condivisi dal 2013 è pressoché quintuplicato, mentre se analizziamo il numero dei noleggi e degli iscritti, il primo è aumentato di 18 volte, il secondo di 37.
In media, a Milano vengono noleggiate 5 auto ogni 24 ore.

Ma se il mercato è dunque in forte crescita, molto lo si deve anche alla facilità con il quale si riesce ad accedere all’offerta messa in atto da sempre più operatori. Ed in questo, ruolo strategico lo giocano i vari servizi digitali a disposizione.
Il numero delle app dedicate alla mobilità, scaricabili sui propri smartphone, sono sempre di più. In soli 5 anni l’aumento è stato dell’80%. App che agevolano non solo il bike sharing, ma anche i servizi di trasporto tradizionale, se pensiamo che solo “MyTaxi” è disponibile in diverse città italiane e, pur essendo stata lanciata solo due anni fa, vede giù molti tassisti iscritti. Di cui, solo a Roma, se ne contano 2000 (850 a Milano e 150 a Torino).

Infine, sembra ormai chiaro che sono i giovani a preferire lo sharing al mezzo di proprietà. Secondo uno studio di Deloitte, infatti, il tasso di motorizzazione degli italiani tra i 18 e i 45 anni è in calo. Si passa dal 52% del 2005 al 37% del 2016. Un dato su cui incidono anche i servizi di car pooling e car sharing.

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Ivan Manzo

Ivan Manzo

Laureato in Economia dell'Ambiente e dello Sviluppo e giornalista per Giornalisti nell’Erba. Houston, we have a problem: #climatechange! La sfida è massimizzare il benessere collettivo attraverso la via della sostenibilità in modo da garantire pari benefici tra generazioni presenti e future. Credo che la buona informazione sia la chiave in grado di aprire la porta del cambiamento. Passioni: molte, forse troppe.

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