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Come smaltire l'olio esausto da cucina e perché è importante

Lo smaltimento non corretto degli oli esausti può inquinare i terreni coltivabili e i pozzi potabili, ecco come farlo senza danni all'ambiente

L’olio esausto non è biodegradabile e non è organico: motivo per cui non può essere gettato nel contenitore dell’umido, come se niente fosse, o nel lavabo. Esistono degli appositi raccoglitori dell’olio esausto che si possono lasciare in terrazzo per non sentire cattivi odori. Quando il contenitore sarà pieno, allora ci si può recare a smaltire l’olio da cucina nelle isole ecologiche della città in cui si vive oppure chiedere se ci sono dei centri addetti al ritiro gratuito. Alcuni distributori di benzina e dei supermercati offrono infatti questo servizio ai propri clienti e danno così una nuova vita all’olio. Sono molte oggi le aziende che recuperano proprio l’olio esausto per creare lubrificanti vegetali per i macchinari agricoli, biodiesel e ricavare la glicerina per produrre dei saponi.

Per “oli esausti” intendiamo tutti quegli oli residui sia di origine industriale che domestica come l’olio del motore o i residui di olio dopo aver fritto in cucina. Sono fattori fortemente inquinanti per l’ambiente se sversati direttamente nel terreno o nelle condutture. La loro combustione incontrollata produce sostanze tossiche, che finiamo col respirare. 

Il riciclaggio degli oli esausti (o riciclo degli oli esausti) è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti, e consiste in un insieme di operazioni che vengono svolte su oli minerali usati o oli vegetali di scarto per ottenere oli rigenerati da reimmettere nel mercato. Gli oli esausti immessi in natura provocano ingenti danni ambientali. Possono essere raccolti presso le isole ecologiche o le ditte specializzate. Il loro smaltimento permette di produrre lubrificanti, biodiesel, tensioattivi e saponi.

Il CONOE (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti) è un ottimo punto di riferimento per ogni ulteriore chiarimento o precisazione, svolge la propria attività a fini ambientali, a tutela della salute pubblica e allo scopo di ridurre la dispersione del rifiuto esausto, trasformando un costo ambientale ed economico in una risorsa rinnovabile.