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Ecovillaggio Montale, edifici nella massima classe energetica A4 ed nZEB

Il nuovo ecoquartiere utilizza esclusivamente energia da solare fotovoltaico per climatizzare i propri ambienti. I materiali impiegati per costruirlo sono per il 46% riciclati e/o riciclabili

Non esiste un numero certo, ma in Italia si contano circa un centinaio di ecovillaggi, definiti come “comunità intenzionali sostenibili” per ribadire l'intenzione di vivere insieme secondo modelli di sostenibilità ambientale ed economica. Queste strutture si fondano su alcune regole base: l'adesione volontaria, l'uso di energie rinnovabili, la condivisione di uno stile di vita pensato per ridurre l’impronta ecologica e l’impatto ambientale, e l’alimentazione basata sull’agricoltura biologica.

Chi sceglie di vivere in un ecovillaggio sceglie di vivere a stretto contatto con la natura, spesso senza tecnologia, usando energia rinnovabile e metodi di autoproduzione sostenibili. Sceglie di condividere con gli altri abitanti la stessa filosofia di vita, scevra dal materialismo contemporaneo.

Un esempio recente è l’ecovillaggio di Montale in provincia di Modena, un edificio ad uso pubblico costruito nella massima classe energetica A4 ed nZEB (acronimo di nearly zero energy building ovvero edifici ad energia quasi zero). Un Centro con attività commerciali che funzioneranno senza ricorrere ai combustibili fossili. Sulla scia delle direttive dell’Unione Europea, assolte e applicate in Ecovillaggio da oltre un decennio, il nuovo edificio utilizza esclusivamente energia da solare fotovoltaico per climatizzare i propri ambienti. I materiali impiegati per costruirlo sono per il 46% riciclati e/o riciclabili.

Il Centro Servizi abbraccia le sfide di Agenda ONU 2030 per concorrere al raggiungimento di obiettivi centrali per la transizione ecologica come il goal 7 Energia pulita e accessibile, il goal 3 Salute e Benessere, il goal 13 agire per il clima e il goal 11 città resilienti e sostenibili. Già nel 2010 l’ecoquartiere costruisce con una coscienza ecologica progettando case secondo i principi della bio ed ecostenibilità e con l’utilizzo di materiali compatibili con la vita delle persone e la salute del Pianeta. Oggi nell’ecoquartiere si continua ad investire nella sostenibilità mentre cresce la sua comunità con 130 alloggi già abitati e altri 16 alloggi in fase di realizzazione.

La stabilità climatica è un elemento fondamentale per la prosperità sul nostro pianeta. In questo contesto Ecovillaggio ha agito in base a tre direttive: 1. Abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili grazie all’efficientamento energetico; 2. ridurre la produzione di rifiuti preferendo l’utilizzo di materiali riciclati e/o riciclabili; 3. riforestare e regimentare le acque piovane. Su questi tre postulati si basa la progettazione e la realizzazione dell’intero ecoquartiere, con importanti risultati e benefici per il territorio e la collettività. 

Ad esempio nell’ultimo decennio l’accurata attività di riforestazione in Ecovillaggio ha permesso di assorbire 1700 tonnellate di CO₂, al fotovoltaico di autoprodurre 600 MWh di energia rinnovabile, evitando emissioni di ulteriori 300 tonnellate di CO₂. Secondo un recente censimento di Ecovillaggio, il dato della riforestazione può essere così sintetizzato: 3.600 arbusti; 150 alberi e 10.000 mq di prato. Altri interventi sul patrimonio naturale sono in corso d’opera. Grazie all’esperienza e cultura acquisite, Ecovillaggio si è reso promotore della costituzione di Mutina Arborea, il Consorzio Forestale Impresa Sociale che ha come scopo la riforestazione urbana ed extraurbana diffusa per migliorare la qualità dell’aria, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e generare benessere. Un progetto che metterà in campo, a Modena e nella sua provincia, iniziative concrete per rinverdire spazi e quartieri a cui tutti sono invitati a partecipare.