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Superbonus, follia cambiare le regole in corso

La denuncia viene dalle associazioni di categoria preoccupate per una possibile grave crisi di liquidità

"Una pesante crisi di liquidità per le imprese della filiera che rischia di condurle a gravi difficoltà" sarebbe questo il rischio da correre secondo Abi e Ance, insorti attraverso un una lettera congiunta, contro il governo alla luce delle nuove misure sul Superbonus. Nella missiva le associazioni chiedono che l'esecutivo consenta "agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto utilizzando una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, compensandoli con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari".  

L'appello delle associazioni di categoria delle banche e dei costruttori edili si trasforma quasi in un grido di allarme: "Occorre scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità che rischia di condurre le imprese della filiera a gravi difficoltà a causa di crediti fiscali maturati - sottoscrivono Antonio Patuelli per i bancari e Federica Brancaccio per i costruttori -  e che in questo momento non è più possibile cedere, visti anche i limiti delle capienze fiscali”.

“Impensabile cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, senza per giunta aver individuato una soluzione per sbloccare i crediti incagliati”, ha dichiarato la Presidente Brancaccio interpretando la forte preoccupazione delle imprese intervenute numerose a Roma. Secondo l’Ance senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, come quella individuata insieme all’Abi che prevede l’utilizzo degli F24, il superbonus si bloccherà per sempre.

Con gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici ribaditi anche recentemente dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, riunita a Sharm El Sheikh.

“Insieme a tutta la filiera, ai sindacati e ai professionisti del settore chiediamo quindi subito un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile che consenta all’Italia di non arretrare nel percorso di crescita e di raggiungimento degli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire”.