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Clima fuori controllo in Italia

Eventi estremi e desertificazione avanzano in Italia mettendo a rischio l'agricoltura. Il 2019 si preannuncia un anno difficile

I cambiamenti climatici sono in Italia. Dall'inizio dell'estate sono già ben 117 gli eventi climatici estremi e fuori dall'ordinario che hanno interessato l'Italia con tempeste di grandine, nubifragi, trombe d'aria, fulmini, pioggia violenta e forte vento. I dati sono stati analizzati e raccolti da Coldiretti sulla base dei dati della banca dati europea Eswd sugli eventi estremi. «Il maltempo - affermano a Coldiretti - ha colpito a macchia di leopardo provocando gravi danni in un momento particolarmente delicato per l'agricoltura con le coltivazioni di cereali e, verdura e frutta prossime alla raccolta». Per Coldiretti la ragione di tutto ciò è chiara. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e molto intense e il rapido passaggio dal Sole al maltempo, con grandi sbalzi termici compromettono le coltivazioni nei campi. E i costi di tutto ciò, stimati dall'organizzazione, negli ultimi dieci anno sono di oltre 14 miliardi di euro , tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

E la nuova ondata di maltempo della settimana scorsa tra l'altra ha provocato allagamenti nelle campagne e danneggiato pesantemente mais e cereali in campo aggravando il conto dei danni nelle campagne in un 2019 che è stato già segnato da forti anomalie con i primi mesi dell'anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato ed un mese di giugno tra i piú caldi di sempre.

Significativo, sotto a questo profilo, il caso della Puglia. In questa regione nei primi sette mesi del 2019 si sono verificate sei grandinate e una grande gelata nei primi giorni di gennaio. Secondo la Cia, Agricoltori Italiani la Puglia è stata colpita dalla tropicalizzazione e dal rischio desertificazione. A periodi di grande siccità, infatti, si alternano brevissime e devastanti stagioni delle piogge che acuiscono i problemi relativi al dissesto idrogeologico, che, tra l'altro, mettono a repentaglio i cicli produttivi di un'intera annata. Il 14 aprile 2019 la grandine si è abbattuta nelle province di Lecce e Taranto, dal 12 al 14 maggio in quelle di Bari e di Taranto, con danni enormi soprattutto alle ciliegie; il 2 giugno nuove grandinate hanno colpito le province di Foggia, Lecce e Taranto,mentre il 18 giugno la zona dei Monti Dauni Meridionali. L'ultimo episodio risale al 4 luglio, sottolinea Cia, con una pioggia torrenziale e grandinate nelle provincie di Foggia e Taranto. «Gli eventi calamitosi rispetto al passato si verificano a distanza più ravvicinata l'uno dall'altro. - dice Raffaele Carrabba, presidente regionale di Cia Agricoltori Italiani della Puglia - Durano di più e sono più devastanti causando danni all'agricoltura sempre più ingenti». Si tratta di una situazione che potrebbe degenerare al peggio. Secondo il Cnr, infatti, l'Italia è a rischio desertificazione per il 21% del territorio con una percentuale che sale al 43% al sud Italia. Nello specifico sono a rischio il 70% delle aree in Sicilia, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania le aree a rischio sono comprese tra il 30 e il 50%. E l'Italia no  è sola in Europa. L’Unccd ( la Convenzione per la Lotta alla Desertificazione) ha dichiarato colpiti da desertificazione altri dodici Stati membri dell’Ue oltre l'Italia: Bulgaria, Cipro, Croazia, Grecia, Lettonia, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ungheria.

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Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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