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Gli spazi di mercato delle vernici bio | Tekneco

Materiali e finiture

Gli spazi di mercato delle vernici bio

Gli elementi di finitura rispettosi dell’ambiente oggi soddisfano i diversi gusti dei consumatori a prezzi più contenuti rispetto a qualche anno fa

Scritto da il 06 luglio 2012 alle 8:00 | 0 commenti

Gli spazi di mercato delle vernici bio

Photo: La vasta gamma di colorazioni proposte per le vernici ecocompatibili


Pubblichiamo un articolo a firma di Ivana Fasciano, tratto da Tekneco #7

Le problematiche legate alla qualità dell’aria ed all’inquinamento non sono solo relative all’ambito urbano, ma riguardano da vicino la vita quotidiana di ciascuno, in particolare per gli ambienti indoor. Da tempo vengono condotti studi sulla relazione tra ambiente costruito e salute degli abitanti: un ruolo importante è giocato dai materiali utilizzati per la costruzione di strutture e finiture, che – completando i vari elementi – sono a diretto contatto con gli abitanti della casa. Le emissioni nocive derivano da solventi, residui di materiali grezzi o alterazioni durante il processo di fabbricazione e dagli additivi. A seconda della volatilità delle varie sostanze, gli inquinanti vengono rilasciati più o meno velocemente nel corso del tempo. Inquinanti tipici sono i composti organici volatili (VOC), le cui principali fonti di emissione sono vernici, colle, adesivi, solventi.

Tecniche naturali tradizionali

Metodi naturali per la realizzazione di finiture edilizie venivano adottati sin dai tempi degli antichi Romani, i primi a miscelare la calce utilizzando materiali di origine naturale, in modo simile a quanto accade oggi nel più ispirato senso di produzione di sostanze green.

Una tecnica naturale tradizionale, ed ancora molto diffusa è la tempera, costituita da impasto di gesso e collanti vegetali, come la caseina; per gli effetti di colore vengono mescolate al gesso le terre naturali (terra di Siena, ocra). Se non è impastata in maniera adeguata, la tempera si sfalda; inoltre non resiste all’umidità e non è lavabile.

La pittura a calce si compone con calce ed acqua, cui viene aggiunto lino cotto o latte magro per renderla lavabile. La sua naturalità rende possibile la traspirazione, l’igiene, la resistenza all’umidità. Per gli interni viene utilizzata con l’aggiunta di un po’ di gesso, per un effetto maggiormente coprente.

Il marmorino è una pittura naturale decorativa che permette la realizzazione di una parete lucida con un effetto molto simile allo stucco veneziano. Realizzato attraverso un impasto di grassello di calce, minerali, polvere di marmo ed altri pigmenti inorganici, è traspirante, impermeabile, e lavabile.

Le vernici ecocompatibili

La bioedilizia considera materiali che durante tutte le fasi del ciclo di vita, dalla produzione all’uso, dalla manutenzione allo smaltimento, creino meno danni possibili all’ecosistema ambientale. Le vernici biocompatibili sono interamente naturali, o a base essenzialmente naturale: le basi possono essere oli, resine naturali, solventi a basso impatto ambientale, mentre per legno e pietra si preferiscono cere ed oli naturali. Le pitture biocompatibili a base naturale sono a base di calce, silicati naturali, colla vegetale, caseina; si tratta di sostanze traspiranti, interamente di origine naturale. Gli intonaci naturali sono a base di calce, consigliati per la qualità e naturalità intrinseca del materiale, oltre che per le caratteristiche meccaniche, per la traspirabilità, per la regolazione igrometrica e per la lunga durata.

I componenti delle vernici e delle pitture ecologiche sono costituiti da materie prime rinnovabili, non dannose, le cui trasformazioni avvengono in maniera naturale, senza alcun processo indotto di natura chimica. Così allergie, problemi delle vie respiratorie, ed effetti nocivi noti o ignoti vengono evitati completamente grazie alle sostanze naturali, che contribuiscono alla traspirabilità delle superfici, ed offrono colori molto stabili e vivi grazie ai pigmenti naturali che ne caratterizzano la colorazione.

Le vernici naturali, realizzate con sistemi che per la produzione utilizzano bassi consumi energetici, sono interamente biodegradabili.

Un’interessante applicazione di queste vernici, è stata promossa dalla Total per realizzare la prima stazione di servizio eco-attiva, attraverso l’utilizzo delle “vernici fotocatalitiche”, cosiddette in quanto attraverso il processo della fotocatalisi (simile alla fotosintesi clorofilliana) assorbono sostanze nocive, riducendone la presenza nell’ambiente circostante.

Caratteristiche tecniche

Si considerano ecocompatibili le vernici prive di sostanze volatili nocive o irritanti, adatte per gli interni delle stanze a maggiore frequentazione, come anche delle camere di bambini o di soggetti allergici o sensibili ad agenti chimici.

Grazie alla loro composizione, favoriscono la traspirazione naturale della superficie trattata, e ciò facilita il riequilibrio di umidità tra interno ed esterno, consentendo la prevenzione delle muffe.

La resa e la copertura delle vernici naturali è talvolta migliore delle sintetiche, grazie ai componenti naturali ed ai pigmenti colorati. Tra lo strato di finitura e la struttura sottostante, per la presenza di leganti naturali, si determina un composto molto resistente e solido tra il muro e la vernice, che ha la capacità di veicolare molte sostanze minerali dello stesso, come avviene in natura. La grande varietà di toni consente la scelta all’interno di una vasta gamma cromatica, evitando l’appiattimento dei colori acrilici tradizionali.

Il capitolo dei costi

I costi per le vernici ecologiche variano notevolmente, oscillando tra il 15% ed il 40% in più delle vernici comuni di qualità. La differenza di prezzo è dovuta all’uso di materie prime non molto diffuse per usi industriali, e ad un impiego molto limitato di queste vernici: i Paesi europei che maggiormente le utilizzano sono Germania e Paesi Scandinavi.

Le etichette devono presentare la massima trasparenza a riguardo della vita del prodotto. Il marchio di qualità ecologica Ecolabel dell’Unione Europea certifica e garantisce l’uso limitato di sostanze dannose ed il basso contenuto di solventi. Si consiglia infatti di acquistare prodotti con tale certificazione, che garantisce di investire nella qualità e protezione della salute.

Componenti delle vernici

Una miscela pittorica è composta da vari elementi, tra cui i principali sono:

  1. Leganti: definiscono le principali caratteristiche di un tipo di vernice; i più diffusi sono le resine polimeriche sintetiche con molecole complesse (resine acriliche, vinilversatati, alchiliche, epossidiche e così via). Queste sostanze sintetiche in genere determinano un distaccamento o sollevamenti di alcune parti, che oltre a creare problemi estetici, emettono sostanze nocive per la salute dell’uomo.
  2. Cariche: permettono di rinforzare lo strato pittorico, generalmente inerti; costituiscono fino al 60% della miscela pittorica. Più o meno invariate nel tempo, tra le principali ricordiamo: carbonati di calcio amorfi e cristallini, talchi, mica, argille, gesso, polveri di marmo, quarziti, sabbia.
  3. Pigmenti: rendono possibile la colorazione di una miscela pittorica , che senza di essi sarebbe neutra. Nelle vernici ordinariamente in commercio vengono utilizzati ossidi di ferro, zinco, titanio.
  4. Solventi e diluenti: sono sostanze volatili. In pittura acrilica o vinilica o in quelle con resine amminoplastiche, con poliesteri o poliuretani, i solventi organici più usati sono Idrocarburi Alifatici ed Aromatici, Alcoli, Chetoni, Acetati e Glicoli: sono caratterizzati da un’alta volatilità.
  5. Coadiuvanti: componenti secondari che permettono di stabilizzare ulteriormente le miscele pittoriche; di varia natura, reagiscono ciascuno in modo differente a seconda dell’effetto desiderato.

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