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Il comitato contro le trivelle consegna una lettera aperta a Matteo Renzi

Referendum

Una lettera contro le trivelle

Il comitato contro le trivelle ha consegnato una lettera aperta a Matteo Renzi che però auspica il fallimento del referendum

Scritto da il 06 aprile 2016 alle 10:00 | 0 commenti

Una lettera contro le trivelle

È una lettera quella inviata a Matteo Renzi, come segretario del PD dai sostenitori del SI al referendum del 17 aprile che decideà se bloccare le trivellazioni di idrocarburi nei mari italiani entro le 12 miglia. A consegnarla i membri di “Vota SI’ – Ferma le trivelle”, che sono riusciti a far passare una delegazione dopo una lunga trattativa con la polizia. Polemici i manifestanti con Renzi «per non aver rispettato i patti sottoscritti sul green act», e col Pd «per l’assurda campagna sull’astensionismo» che avevano cartelli con scritto: «PD: Petrolio Disponibile», «Meglio una lettera consegnata di una telefonata intercettata», alludendo alla vicenda del ministro Guidi.

La risposta di Renzi non si è fatta attendere«La posizione del Pd” sul referendum trivelle è quella di chi quell’articolo lo ha votato. Ma nessuno di noi si metterá a fare abiure o scomuniche verso chi ha un’altra posizione. – ha ribadito il premier Matteo Renzi alla direzione del Pd – Chi è favorevole a bloccare le concessioni fa bene ad andare a votare e votare sì. Chi pensa come me che sia uno spreco, può votare ‘no’ oppure ha tutto il diritto di non andare a votare in modo che il quorum non si raggiunga, è una posizione sacrosanta e legittima». Insomma Renzi non si sposta di una virgola e ha aggiunto su Twitter: «Spero che questo referendum, che potrebbe bloccare 11mila posti di lavoro, fallisca». Ma apre parzialmente al confronto visto che successivamente ha accettato, tramite Facebook, un incontro pubblico al quale ha risposto subito Greenpeace «Ci auguriamo che il premier mantenga l’impegno preso oggi a incontrarci in un confronto pubblico. – afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia -Renzi è convinto, come ci ha risposto con un tweet, che il solare non possa fare più del 7%, eppure  numerosi studi dimostrano il contrario ed Elon Munsk, l’imprenditore che ha lanciato la Tesla sostiene che il solare può coprire il fabbisogno energetico dell’intera Cina. Renzi – incalza ancora Greenpeace – dice di voler arrivare al 50% di rinnovabili elettriche entro il 2018, ma questo governo invece ha affossato le rinnovabili e promosso le trivelle. In questo modo il settore sta perdendo migliaia di posti di lavoro». Per chi volesse contattare direttamente Matteo Renzi l’hastag è #matteorisponde.

Qui sotto il testo della lettera:

Al Segretario nazionale del PD
Matteo Renzi
e p.c. alla Direzione nazionale PD
Egregio Segretario del PD,
il Referendum popolare sulle trivelle del 17 Aprile è alle porte. I cittadini e le cittadine italiane potranno scegliere, votando SI, di eliminare la norma introdotta di recente nell’ultima Legge di Stabilità. Una norma che permette alle compagnie del petrolio e del gas di godere di concessioni della durata illimitata entro le12 miglia marine.

Il suo invito al popolo italiano di disertare le urne ci sconcerta, fatto ancor più grave considerato che lei ricopre la doppia veste di Capo del Governo e di Segretario del maggiore partito italiano. Far fallire la consultazione popolare è un obiettivo che Lei sembra stia perseguendo con ostinazione.
Le scriviamo per chiederLe di rendersi disponibile per un confronto pubblico con noi sostenitori delle ragioni del SI. Crediamo che il popolo italiano meriti un confronto leale e trasparente.

L’utilità dell’andare al voto sul quesito referendario del 17 aprile è stata stabilita prima dall’Ufficio Centrale per i referendum della Corte di Cassazione e poi dalla Corte Costituzionale, con Sentenza 17/2016. Entrambi hanno ritenuto l’emendamento governativo, approvato dal Parlamento, sulla durata di vita utile del giacimento, una elusione di fatto, ex lege, del termine naturale delle concessioni, stabilite dalle regole comunitarie. Dunque, il referendum è utile e giusto. Lo hanno deciso le Istituzioni poste a garanzia della nostra Carta Costituzionale.

Poi c’è il merito. Noi siamo convinti che Lei, il suo Governo ed il suo Partito abbiano piena consapevolezza dell’assoluta rilevanza delle tematiche ambientali e della necessità, in particolare dopo l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici (sottoscritto da 195 Paesi tra cui l’Italia) di procedere speditamente verso la decarbonizzazione dell’economia. Dobbiamo impegnarci nel concreto per abbattere le emissioni di gas serra e perseguire con tenacia l’obiettivo concordato di limitare l’incremento della temperatura media globale a 1,5 gradi centigradi.
Il referendum vuole essere un segnale anche e soprattutto in tal senso, di fronte all’assenza di strumenti o piani innovativi governativi in favore dell’efficienza e del risparmio energetici e delle fonti rinnovabili.

Possiamo ancora permetterci di sottovalutare queste tematiche, così fondamentali per il vero sviluppo economico, sociale, occupazionale nonché per la salvaguardia ambientale? Possiamo forse liquidarle con un’astensione?

Nel gennaio 2015 Lei aveva lanciato l’idea di un Green Act, una grande innovazione normativa in materia ambientale che trattasse di energia, clima, sostenibilità, biodiversità, del quale tuttavia stiamo ancora attendendo di conoscere i contenuti.

Accetti la sfida che Le lanciamo. Le due ultime settimane di campagna referendaria utilizziamole per dibattere, coinvolgendo i cittadini, sulle scelte strategiche energetiche, industriali e ambientali, con relativi investimenti, che il nostro paese deve operare per affrontare la grande sfida del nostro tempo: combattere i cambiamenti climatici.

Noi siamo pronti, ci faccia sapere giorno, ora e luogo del confronto. Nel frattempo, affermi pubblicamente e solennemente che andare al voto il 17 aprile è importante per la democrazia del nostro paese. Non si astenga dal futuro, signor Segretario. Dica SI.

Roma, 4 Aprile 2016

 


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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