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“Regalo” del Governo Tecnico alle fonti fossili

I ministri Clini e Passera chiudono la procedura sulla SEN. “La Nuova Energia” esprime le perplessità sulle logiche economico-strategiche del decreto

Scritto da il 14 marzo 2013 alle 13:22 | 0 commenti

“Regalo” del Governo Tecnico alle fonti fossili

Lo scorso 8 Marzo i ministri Clini e Passera hanno firmato il decreto interministeriale che chiude la procedura sulla Strategia Energetica Nazionale, atto definito come strumento di programmazione e indirizzo.

Un atto ingiustificato non solo per i suoi contenuti (non sono stati tenuti in debita considerazione gli innumerevoli commenti emersi in sede di consultazione), ma anche per la forma, venendo da ministri tecnici di un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Parlamento.

Il Distretto Produttivo Regionale Pugliese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza Energetica “La Nuova Energia”, che rappresenta l’industria Pugliese del settore sul territorio per voce del Presidente , Giuseppe Bratta, esprime le sue perplessità sulle logiche economico-strategiche di tale decreto.

La cosa che colpisce – afferma Bratta – è la “fretta” di approvare un decreto interministeriale incentrato sul rilancio delle fossili da un Governo dimissionario, mentre non ci si preoccupa delle migliaia di professionisti di Aziende “Verdi” che quotidianamente lavorano nelle rinnovabili e negli ultimi sei mesi hanno visto una diminuzione dei fatturati oltre il 50% a causa dei “miopi” decreti emessi dallo stesso Governo i quali di fatto hanno “paralizzato” il settore della green economy con la perdita di circa 5.000 posti di lavoro solo in Puglia.

L’altro aspetto che il Distretto “boccia” del decreto è la riforma della governance, in cui si prevede di rivedere la Costituzione per riequilibrare le competenze tra Stato e Regioni (trasferendo più poteri allo Stato centrale). Questa è la logica opposta a quella che servirebbe per sostenere le fonti rinnovabili, che per loro natura sono diffuse e decentrate e vanno governate e gestite sui territori.

Conclude Bratta: “questo provvedimento è l’opposto ai programmi dell’Agenda “Verde” che ha come centralità il territorio, lo sviluppo, la semplificazione e il lavoro di cui il Distretto si è fatto carico di promuovere e condividere con tutte le forze politiche in questi mesi.

Le Aziende del Distretto saranno da stimolo affinché il nuovo Parlamento in maniera trasversale stravolga radicalmente il provvedimento puntando sul rilancio delle rinnovabili e non delle fonti fossili”.

 

Fonte: Ufficio stampa Distretto La Nuova Energia


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