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Myrte: sole e idrogeno uniti per l’energia 24h

Myrte è il più grande sistema di produzione di energia solare immagazzinata sotto forma di idrogeno, una novità mondiale nel campo delle rinnovabili

Scritto da il 20 giugno 2012 alle 8:10 | 3 Commenti

Myrte: sole e idrogeno uniti per l’energia 24h

Photo: Areva


Sfruttare le virtù dell’energia solare e accoppiarla con quelle altrettanto “verdi” dell’idrogeno, in modo che quest’ultimo, attraverso determinate tecnologie, compensi l’inevitabile intermittenza legata alla produzione di energia elettrica dal sole. È su questi presupposti che è nato il progetto della piattaforma Myrte, installata ad Ajaccio, in Corsica.

Come si struttura il progetto

Myrte (acronimo di Missione idrogeno rinnovabile per l’integrazione alla rete elettrica) si compone di una installazione fotovoltaica accoppiata a un sistema innovativo di produzione e stoccaggio di idrogeno di compensazione della produzione energetica solare.

In pratica lo scopo della piattaforma è di immagazzinare energia attraverso un elettrolizzatore (o cella elettrolitica), che converte energia elettrica in idrogeno e ossigeno durante le ore di basso consumo. Questa energia viene poi restituita attraverso una cella a combustibile, che converte l’idrogeno e l’ossigeno in energia elettrica sulla rete durante i periodi di consumo elevato, vale a dire la sera, quando invece i pannelli fotovoltaici non producono. Tutto questo al fine di limitare in modo efficace l’impiego di centrali termiche e di superare l’integrazione del 30% di energia rinnovabile intermittente imposto dalla specifica ordinanza francese.

Come ci spiega Areva, la società che ha avviato il progetto, sostenuto dalla Collettività territoriale della Corsica, dalla Francia e dall’Unione europea, che hanno finanziato i 21 milioni di euro per l’installazione, insieme ai suoi partner (Helion, filiale di Areva specializzata nelle tecnologie dell’idrogeno, e la Cea – Commissione dell’energia atomica francese), “ci lavoriamo dal 2009 sullo sviluppo di apparecchiature relative all’idrogeno, nonché sugli aspetti amministrativi e tecnici delle operazioni di preparazione del sito. Questo è un passo cruciale per Helion, la filiale Areva che segue il settore legato all’idrogeno che gli permette di validare la propria tecnologia su un impianto pilota e di avviare la fase successiva di industrializzazione”.

Sempre Areva ci spiega che sul sito è stata installata una centrale fotovoltaica da 560 kWp collegata a un impianto a idrogeno costituito da una cella elettrolitica, da un serbatoio di stoccaggio dell’idrogeno e ossigeno, e da una cella a combustibile da 100 kW. “Myrte sta procedendo secondo i programmi con un avvio della fase operativa previsto a dicembre 2011. Il sistema a idrogeno-cella elettrolitica, serbatoi di stoccaggio d’idrogeno e ossigeno, il recupero e la conservazione del calore, la cella a combustibile di 100kW sono entrati in servizio a ottobre 2011. Sia l’impianto a idrogeno che quello fotovoltaico hanno sviluppato energia elettrica alla rete elettrica della Corsica. A partire dallo scorso gennaio, la piattaforma è entrata nella fase operativa. Nella seconda fase del progetto, prevista nel 2013, Areva darà il via a un’altra unità da 100 kW per completare l’installazione e portarla a piena potenza”.

Lo sviluppo di questa dimostrazione, sottolinea il colosso energetico francese (protagonista a livello mondiale nel settore nucleare), è un’anteprima assoluta in Europa e nel mondo per questa fascia di potenza.

La scelta della Corsica e gli sviluppi futuri

La rete elettrica della Corsica ha tutte le caratteristiche delle reti isolane: piccola dimensione, sensibile alle variazioni di produzione, capacità limitata di impianti di generazione nuovi, forte aumento della domanda di energia elettrica.

Tra i mezzi utilizzati per rispondere a questa esigenza energetica crescente, le fonti rinnovabili sono particolarmente adatte a rispondere a queste esigenze. Ma, si sa, l’energia solare ed eolica (quelle cioè più utilizzabili e in grado di fornire grandi produzioni energetiche) sono intermittenti, dipendendo una dal ciclo solare l’altro dalla presenza di vento.

Ed è qui che sta la vera innovazione di Myrte: una soluzione che si prevede possa essere sviluppata anche in altre aree del Mediterraneo.


Commenti

Ci sono 3 commenti.

  • cosimo
    scrive il 21 giugno 2012 alle ore 16:29

    sarebbe bello metterci pure l'energia delle onde che circondano la Corsica

  • giacomo
    scrive il 22 giugno 2012 alle ore 11:37

    Ottimo! Uno dei pochi metodi per stoccare l'energia e far fronte all'intermittenza produttiva del solare.

  • Antonio Saullo
    scrive il 22 giugno 2012 alle ore 12:35

    E' bello vedere che dopo 30 anni dalla mia laurea alla facolta' di ingegneria di Pisa, Areva realizza in Corsica quello che noi avevamo studiato per l'isola della Gorgona come Tesi di laurea . L'emerito professor Dino Dini era un convinto assertore dell'idrogeno come veicolo energetico. D'altronde lui aveva lavorato per tanti anni alla NASA e aveva toccato da vicino questi argomenti che oggi sono quasi una moda. La variante per l'isola della Gorgona e' che oltre al fotovoltaico si utilizzava anche un generatore eolico. Saluti da Reggio Emilia - Antonio Saullo

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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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