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L'Italia prova a contenere le trivelle croate

Fonti fossili

L’Italia interviene sulle trivellazioni croate nell’Adriatico

Il Governo ha ufficialmente avviato un canale con la Zagabria sulla questione trivelle

Scritto da il 09 marzo 2015 alle 9:00 | 0 commenti

L’Italia interviene sulle trivellazioni croate nell’Adriatico

Il tema delle trivellazioni petrolifere offshore, specie dopo quanto capitato con la catastrofe ambientale della piattaforma Deep Water Horizon al Largo del Golfo del Messico nel 2010, merita senza dubbio un’attenzione significativa. Non può stupire, dunque, che il via libera dato negli scorsi mesi dal Governo di Zagabria all’avvio di una nuova stagione di perforazioni in una mare chiuso come l’Adriatico avesse scatenato in Italia l’allarme tra le associazioni ambientaliste ma non solo. La notizia positiva è che, nei giorni scorsi, il ministero dell’Ambiente ha chiesto e ottenuto dal governo croato l’avvio di consultazioni transfrontaliere sul piano di trivellazioni lanciato da Zagabria.

“L’Italia – ha osservato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha una legislazione molto rigorosa sul tema delle trivellazioni, orientata prima di tutto alla massima sicurezza ambientale. Essere pienamente a conoscenza di quel che si verifica a poca distanza dalle nostre coste, a maggior ragione perché che si tratta di interventi energetici con un potenziale impatto ambientale, era per noi un passaggio irrinunciabile. Ed è anche un modo per rispondere a chi in questi mesi aveva temuto che l’Italia fosse semplice spettatrice di ciò che accade nell’Adriatico”. La Direzione generale per le valutazioni ambientali del ministero ha dunque manifestato in due occasioni ufficiali l’interesse a partecipare alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del “Piano e Programma Quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell’Adriatico” del governo croato, come previsto dalla Direttiva 2001/42/CE e dal Protocollo VAS alla Convenzione di Espoo sottoscritto nel 2003 a Kiev. Subito dopo l’ok di Zagabria, notificato il 26 febbraio, il ministero ha informato dell’avvio della consultazione le Regioni interessate (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia), invitandole a trasmettere entro il 20 aprile le osservazioni sul Piano, che verranno poi acquisite e inoltrate il 4 maggio, assieme a quelle del ministero, all’autorità competente croata.

Il passaggio è stato valutato positivamente dalle associazioni ambientaliste, che avevano da tempo invocato l’intervento del Governo di Roma: “Siamo molto soddisfatti della notizia data dal ministro dell’ambiente GianLuca Galletti sull’avvio della consultazione transfrontaliera sul piano di trivellazioni lanciato da Zagabria nel mare Adriatico. Una richiesta che abbiamo nuovamente avanzato anche sabato scorso durante il sit-in in a Venezia in piazza San Marco per dire no alle trivelle in Adriatico, per chiedere all’Italia di essere promotrice di un’azione per la tutela del mar Adriatico e al Governo di impegnarsi per l’avvio di una valutazione transfrontaliera dei progetti, come previsto dalla normativa comunitaria e come era già stato fatto tra Croazia e Slovenia. Ora chiediamo che la stessa attenzione venga posta anche al mare italiano e al Governo chiediamo un cambio di passo nell’affrontare la questione trivellazioni in mare attivando la procedura di Valutazione ambientale strategica anche per le attività presenti nelle acque territoriali, sicuri di trovare un riscontro positivo nel ministro dell’ambiente, visto l’avvio del percorso riguardante le acque croate”, ha dichiarato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente.

 


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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