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Il rapporto sugli occupati nelle rinnovabili di EurObserv'ER

rinnovabili

Le rinnovabili rallentano la corsa in Europa, resta buona la posizione dell’Italia

Il rapporto EurObserv'ER denota il calo degli occupati in Europa, ma l’eolico resta il principale volano di crescita e occupazione

Scritto da il 15 marzo 2016 alle 12:00 | 0 commenti

Le rinnovabili rallentano la corsa in Europa, resta buona la posizione dell’Italia

Il settore delle energie rinnovabili nell’Unione europea si mantiene oltre il tetto di un milione di occupati, secondo l’ultimo rapporto dell’EurObserv’ER, che monitora i trend delle energie verdi nell’UE, dal 2014 il settore delle energie rinnovabili impiega oltre un milione di addetti, generando un giro d’affari di circa 143,6 miliardi di euro. Il monitoraggio ha interessato il trend delle energie verdi nell’Unione europea, il settore incide molto sul panorama economico di diversi Paesi se guardiamo il punto di vista occupazionale: Germania (347.400 lavoratori in più), Francia (169.630), Gran Bretagna (92.850) e Italia con 82.500 occupati seguita da Spagna (60.950), Svezia (50.350) e Danimarca (40.900). Pur essendo questo un dato positivo anche per il nostro Paese (Italia in quarta posizione) il rapporto denota un calo degli occupati rispetto al 2013: 1.15 milioni contro gli 1.11 milioni del 2014, il settore nel complesso segna una perdita di 44mila posti di lavoro fra 2013 e 2014. Eolico, fotovoltaico, biomasse, biocarburanti, pompe di calore e idroelettrico sono le aree specifiche di occupazione individuate.

Il calo maggiore secondo il rapporto sarebbe stato subito dal fotovoltaico che non ha compensato l’avanzata dell’eolico: in Italia si contano 20mila gli occupati nell’eolico, 19mila nelle biomasse, 10mila nel fotovoltaico, 8.500 nel campo delle pompe di calore, 5.500 sia per il geotermico che per i biocarburanti, 5mila per il biogas. Ma gli obiettivi fissati dall’UE (ottenere il 20% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2020) non sono ancora stati raggiunti, nel 2014 infatti, la quota di energia da fonti pulite era pari al 16%.

I motivi sono riconducibili all’andamento dell’economia mondiale come la crisi economica, ma anche la scelta di alcuni Stati membri di tagliare sulle politiche che incentivavano l’utilizzo delle energie rinnovabili, ha scoraggiato così gli investitori. Il settore continua però a presentare  ampi margini di crescita: l’eolico nell’Unione europea resta a tutt’oggi, il principale volano di crescita e occupazione in tutto il settore delle rinnovabili, con oltre 324mila posti seguito dalle biomasse con 36 miliardi e 306mila occupati.

 


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