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L'accumulo in Europa: un mercato possibile

Il mercato dell'accumulo in Europa ha delle potenzialità, ma servono ancora alcuni anni per arrivare al boom
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È un mercato promettente quello dell'accumulo da fotovoltaico in Europa, che potrebbe riservare delle sorprese positive, nei prossimi anni, se le normative, sia europee che nazionali, lo seguiranno tracciando una road map precisa, in direzione dell'utenza. I presupposti ci sono tutti: l'Europa ha un parco di generazione solare diffuso e capillare che spesso è di proprietà di famiglie e Pmi, in Italia per esempio, sono presenti, al 15 febbraio 2016, 489.577 impianti fotovoltaici sotto i 20 kWp (per complessivi 2,9 GWp) ai quali si potrebbero aggiungere altri 48.723 impianti (per 3,8 GWp) prendendo in considerazione quelli tra i 20 e i 200 kWp. Il 3 marzo, in occasione della conferenza “Monetising Solar + Storage Eu” che si terrà presso lo Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Centre si discuterà proprio di questo: utility, fornitori di sistemi di accumulo dell’energia, progettisti, finanziatori e investitori si confronteranno sui modelli di business e sulle strutture di finanziamento nel settore dell’energia solare in Europa. Ovviamente non si tratta di impianti immediatamente adeguati all'accumulo, come dimostra l'esito dell'esperienza tedesca dove sono stati installati 30mila sistemi d'accumulo in tre anni e dove, con la fine degli incentivi sull'accumulo, ci si aspetta una contrazione di questo mercato del 13%. Dall'esperienza tedesca però si apprende che l'incentivazione ha prodotto degli effetti positivi. Secondo il monitoraggio effettuato dal Ministero dell'Economia tedesco sui risultati dell'incentivazione, infatti, questa misura ha raggiunto i suoi obbiettivi: i prezzi delle batterie al piombo sono scesi del 11% e quelli degli accumulatori al litio del 18%. Si tratta di diminuzioni in linea con le previsioni industriali delle tecnologie che postulano il fatto che, per ogni raddoppio dei volumi di produzione, i prezzi scendono di una percentuale compresa tra il 10 e il 20%. Come del resto è già successo per i pannelli fotovoltaici. Nei prossimi anni, con ogni probabilità, dovranno ancora esserci degli incentivi all'accumulo e la Germania sarà ancora una volta il laboratorio europeo non tanto per la discussione di questi giorni circa la continuazione dei sussidi, ma per il fatto che tra cinque anni sarà il primo Paese ad avere una massiccia uscita d'impianti che saranno fuori dall'incentivazione. Nel 2021 scadranno gli incentivi dei primi sistemi in Conto Energia che avranno una produttività ancora del 70-80% (spesso è maggiore) e saranno adeguabili e potenziabili a prezzi bassi, inoltre, saranno stati ampiamente ammortizzati, avendo prodotto nel tempo un cash flow di tutto rispetto e allora, venendo meno gli incentivi, trarranno un indubbio vantaggio dall'essere retrofittati con sistemi d'accumulo che, magari nel frattempo, costeranno un buon 40-50% in meno rispetto a quelli odierni. Tutto ciò senza tenere conto della spinta che potrebbe arrivare dalla crescita di mercato legata alla mobilità elettrica. Le grandi questioni, quindi, oggi sono due, entrambe legate al settore pubblico. La prima è legata all'estensione dei sussidi per l'accumulo che devono essere ""tarati"" al meglio rispetto alla road map industriale delle batterie, ad esempio, una loro diminuzione, ponderata in relazione all'aumento dei volumi e alla diminuzione dei prezzi, per evitare fenomeni come il non adeguamento dei prezzi finali dei pannelli fotovoltaici per il mercato domestico, favorirebbe la creazione e la crescita del mercato. La seconda è relativa alla regolamentazione in senso negativo dell'autoconsumo, come sta accadendo in Italia sulla vicenda dei Seu, oneri aggiuntivi, e parassiti, anche solo di qualche punto percentuale, possono far mancare ad alcuni Paesi l'appuntamento con l'esplosione del mercato dell'accumulo fotovoltaico, con risvolti molto negativi sulla tenuta dei settori nazionali di produzione dello storage. Sotto questo profilo sarebbero molto utili delle decisioni sul fronte normativo a livello comunitario, affinché non si creino delle barriere di mercato interne ai singoli paesi. Delle potenzialità di questi mercati che si stanno delineando si discuterà durante l’appuntamento “Monetising Solar + Storage Eu. 1stEuropean Conference Focusing on Financing and Business Models for Solar +Storage” che si svolgerà a Milano il 3 marzo 2016. LUOGO della conferenza: Sheraton Milan Malpensa Airport Hotel & Conference Centre, Malpensa Terminal 1 S.S. 336, 21010 Milan; numero di telefono: (39)(02) 23351 Info sul sito: http://monetisingstorage.com/ I lettori di Tekneco posso acquistare il biglietto della conferenza aprezzo scontato del 10% utilizzando il codice promozionale TK; la conferenza è internazionale, con partecipanti da tutta Europa, quindi si svolgerà in lingua inglese. Per informazioni in italiano è possibile contattare Riccardo Maistrello Marketing and Editorial Manager di Solarplaza al numero di telefono +31 10 280 9198, contatto Skype riccardo.solarplaza, mail riccardo@solarplaza.com, sito web www.solarplaza.com/upcoming-events  

Autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983. Il sito web di Sergio Ferraris, giornalista scientifico. 

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