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Gli incentivi a sostegno del biogas | Tekneco

Gli incentivi a sostegno del biogas

In arrivo molti nuovi impianti, in vista della stretta che entrerà in vigore tra due anni

Scritto da il 23 giugno 2011 alle 15:09 | 0 commenti

Gli incentivi a sostegno del biogas

Con questo articolo, si completa l’inchiesta sul biogas avviata ieri e realizzata con la collega Elena Martellucci

Tra i criteri di finanziabilità stabiliti nel 2008 per sostenere gli impianti di trattamento per Biogas possono essere ammesse a finanziamento regionale le strutture che trattino per almeno il 50% in peso gli effluenti zootecnici; è consentito l’utilizzo di scarti e prodotti dedicati di origine vegetale, in precedenza esclusi, per un quantitativo massimo pari al 30% in peso della miscela; il mais è ammesso fino al 20% in peso; inoltre, le produzioni agricole dedicate utilizzate negli impianti a Biogas dovranno essere reperite entro un raggio massimo di 70 km dall’impianto e dovranno inoltre essere fornite garanzie per la corretta collocazione del quantitativo di azoto in uscita dall’impianto di trattamento, evitando trasferimenti o rilascio in atmosfera, prevedendo di destinare i prodotti o i sottoprodotti dell’impianto a terreni che richiedono azoto, ottenendo così un corretto bilanciamento dei fabbisogni delle colture.

In arrivo un boom di nuovi impianti

Fino alla fine del 2012 lo Stato italiano incentiverà la produzione di Biogas e permetterà di portare a termine le iniziative imprenditoriali già avviate dando la possibilità agli impianti che entreranno in esercizio entro il 31 dicembre 2012 di poter accedere all’attuale sistema di incentivazione tramite l’acquisto dell’energia prodotta al prezzo di 28 centesimi di euro per Kw (tariffa omnicomprensiva); al termine della scadenza annuale il prezzo si attesterà al livello del prezzo di acquisto energetico standard: 14 centesimi di euro ca. La conferma delle tariffe per il Biogas è un dato molto positivo, soprattutto laddove i valori della tariffa (seppur con tutte le cautele del caso, vedi fotovoltaico) resteranno fissi e costanti per l’intero periodo di diritto. Con gli incentivi attuali e considerando che non è stato previsto alcun tetto per le coltivazioni dedicate, i sistemi a Biogas sono sicuramente tra i migliori investimenti che offre il mercato.

È quindi prevedibile che nei prossimi due anni (2011, 2012) si assisterà a un grande aumento nella costruzione di impianti per la produzione energetica da Biogas sfruttando la rete italiana di distribuzione del gas che è una delle migliori in Europa. Il mantenimento di un trattamento economico di favore riservato ad impianti di potenza medio-bassa rappresenta un’opportunità per molte imprese agricole presenti sul territorio e consentirà la diffusione di piccole strutture agro-energetiche compatibili con principi di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica. 

In questo momento, il Biogas appare un approdo sicuro nel mare di incertezze generate dal cosiddetto decreto rinnovabili (Decreto Legislativo del 3 marzo 2011 n. 28). Se il settore fotovoltaico è il più colpito dal provvedimento legislativo licenziato nelle scorse settimane dal Consiglio dei Ministri (Decreto Ministeriale del 4/05/2011), per il Biogas la situazione appare diversa. Positiva, infatti, la conferma contenuta nel decreto rinnovabili che la tariffa per gli impianti entrati in esercizio entro la fine del 2012 sarà mantenuta costante per 15 anni. Per gli impianti che entreranno in esercizio dal 1 gennaio 2013 il sistema incentivante subirà una revisione; quest’ultima si fonda su una serie di criteri generali e specifici che verranno attuati tramite decreti ministeriali da emanarsi nei prossimi mesi.

Fattore non secondario, inoltre, per spingere sull’acceleratore di queste tecnologie è la prevista semplificazione autorizzativa che caratterizza questo tipo d’impianti (seppure al momento soltanto prevista, ma non determinata nei dettagli). Gli impianti a Biogas di piccola taglia (con capacità di generazione inferiore a 1 Mw), come gli altri impianti per la produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili, dovrebbero quindi poter essere installati in tempi brevi, spesso attraverso un permesso amministrativo semplificato alternativo all’Autorizzazione Unica, da presentare al Comune di competenza, e tempi di autorizzazione molto veloci anche se con costi piuttosto elevati (Artt. 4 – 8 Decreto Lgs. 3/03/2011 n. 28).


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L'autore

Elvezio Santarelli

Elvezio Santarelli è socio di Watson, Farley & Williams dal 2005. L’Avv. Santarelli è specializzato in operazioni di fusione, acquisizione e joint-ventures con particolare focalizzazione sul settore delle energie rinnovabili.


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