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Fotovoltaico obsoleto

Dal Gse ennesima "regola" contro il fotovoltaico. Impossibile l'ammodernamento degli impianti. La denuncia di assoRinnovabili

Scritto da il 07 maggio 2015 alle 11:52 | 0 commenti

Fotovoltaico obsoleto

Le rinnovabili sembrano non essere minimamente considerate dal Governo Renzi, mentre le fossili vanno a gonfie vele. L’ennesimo allarme, infatti, arriva, dopo l’approvazione degli emendamenti pro “air gun” che favoriscono le ricerche petrolifere al largo delle nostre coste, da assoRinnovabili che ha reso noto un aspetto sconcertante delle nuove regole per il mantenimento degli incentivi in conto energia realizzate dal GSE. Secondo l’associazione, infatti, si voglio rendere obsoleti gli impianti, impedendo non solo il loro efficientamento, ma persino la manutenzione.

«Facciamo l’esempio di un imprenditore – afferma Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili - con un impianto fotovoltaico poco performante che decide di effettuare un intervento di efficientamento o anche di semplice manutenzione (come la sostituzione di alcuni componenti deteriorati) al fine di migliorarne la producibilità. La soglia massima incentivabile verrebbe calcolata in base al massimo valore di energia che l’impianto ha prodotto negli ultimi tre anni (incrementato del 2%). In altri termini, l’operatore avrebbe diritto a ricevere incentivi solo per un quantitativo di energia misurato sulla base del periodo in cui l’impianto non produceva nelle sue piene potenzialità, cristallizzando una situazione già negativa, che lo danneggerebbe ulteriormente. In questo modo l’imprenditore non è incoraggiato a eliminare eventuali inefficienze per migliorare le performance degli impianti (ricordiamo che performance migliori significano più energia pulita) ed inevitabilmente si andrebbe incontro al deterioramento dell’intero parco produttivo».

Si tratta di un provvedimento che secondo assoRinnovabili possiede una «logica irragionevole» ed è preso in «assenza di una precisa norma, pretendendo di fissare, con efficacia retroattiva, un limite massimo alla quantità di energia incentivabile prodotta dal singolo impianto».

«La funzione e l’obiettivo delle politiche incentivanti europee e nazionali – prosegue Re Rebaudengo – è la creazione di un mercato dell’energia pulita e, a tal proposito, gli impianti esistenti per i quali gli investimenti sono già stati sostenuti, costituiscono un valore per l’intero sistema e devono essere utilizzati al massimo della loro potenzialità per il bene del Paese. Mantenere impianti che funzionano e producono significa, non dimentichiamolo, permettere ad un settore industriale di svilupparsi, creando ricchezza, posti di lavoro stabili e, non da ultimo, attirare importanti investimenti sul territorio. Le Regole pubblicate dal GSE che frustrano e puniscono l’operatore sembrano andare proprio nella direzione opposta».

Insomma si tratta dell’ennesimo attacco alle rinnovabili che ipoteca, per l’ennesima volta, la fiducia di tutti gli investitori energetici, compresi quelli che vorrebbero investire sui fossili, poichè si arriva impedire l’ammodernamento degli impianti in una logica esclusivamente contabile, che di sicuro non fa del bene al sistema paese. Bisogna ricordarsi, infatti, che gli incentivi alle rinnovabili non pesano sulla fiscalità generale per cui non contano nulla dal punto di vista del deficit pubblico e delle verifiche sui conti dello stato da parte dell’Unione europea, ragione per la quale questo continuo attacco alle rinnovabili può trovare una ragione d’essere solo ed esclusivamente nel voler favorire le fonti fossili a scapito delle rinnovabili. In piena controtendenza con il resto del mondo, visto che per il solo fotovoltaico è previsto nel 2015, alivello planetario, un aumento tra il 16 e il 25% dell’installato, con ben 800 MWp, senza alcun incentivo, solo in Italia.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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