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L’eolico punta a un 2014 di riscatto | Tekneco

Energia del vento

L’eolico punta a un 2014 di riscatto

Secondo il Gwec saranno installati 47 GW di impianti su scala globale. Negli anni successivi la crescita è però destinata a rallentare

Scritto da il 14 aprile 2014 alle 8:00 | 1 commento

L’eolico punta a un 2014 di riscatto

L’eolico lo scorso anno ha deluso l’attese: i 35,3 GW installati a livello globale sono stati ben al di sotto delle aspettative (si parlava di almeno 40 GW) e hanno fatto registrare il primo inatteso stop a questa fonte.

Senza paura di essere nuovamente smentito, però, il Gwec (la principale associazione dell’eolico a livello mondiale) ha diffuso dei dati estremamente ottimistici per quanto riguarda il 2014: l’anno in corso si dovrebbe chiudere con ben 47 GW di nuovi impianti connessi alla rete, per un aumento del 34% rispetto al 2013.

Il mercato sarà guidato dalla Cina , ma anche da una forte ripresa nel mercato statunitense (innescata dagli incentivi), mentre ci saranno impianti da record in Canada e in Brasile, nonché centinaia di MW in Sudafrica . Tuttavia, in assenza di una forte politica climatica globale (in particolare di un prezzo globale per il carbonio), ammette lo stesso Gwec, l’eccezionale crescita del 2014 è destinata a rimanere sporadica.

Tra il 2015 e il 2018 lo sviluppo non dovrebbe andare oltre il 9% annuo; una percentuale sufficiente, comunque, per permettere all’eolico di sfiorare i 600 GW di capacità globale alla fine del 2018, ossia quasi il doppio rispetto al dato del 2013.

A livello di macroaree l’Asia sarà il mercato principale, ma comunque l’Europa si dovrebbe difendere bene, con quasi 190 GW al 2018. L’associazione di categoria mette in luce l’aumentata competitività dell’eolico, che si trova a competere con altre tecnologie concorrenti fortemente sussidiate (il riferimento è molto probabilmente al solare), ma che comunque è in grado di assicurare un buon contributo alla sicurezza energetica.

Per quanto riguarda l’intermittenza dell’eolico, lo stesso Gwec ammette questo limite e suggerisce un accoppiamento con le centrali combinate  a gas. Sul futuro dell’eolico offshore, chiamato a giocare un ruolo importante soprattutto in Europa, la previsione è che i costi – oggi molto elevati –  possano progressivamente avvicinarsi a quelli dell’eolico terrestre.


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L'autore

Gianluigi Torchiani

Giornalista classe 1981, cagliaritano doc ormai trapiantato a Milano dal 2006. Da diversi anni si interessa del mondo dell’energia e dell'ambiente, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili


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