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Economia circolare: il nuovo piano Ue

L’Esecutivo Europeo ha adottato in nuovo il Circular Economy Package. Per la transizione verso la nuova economia circolare sono stati stanziati oltre 6 miliardi

Scritto da il 03 dicembre 2015 alle 10:00 | 0 commenti

Economia circolare: il nuovo piano Ue

C’è bisogno di “reinventare l’economia europea”, ne è convinto il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans. La discussione ha avuto origine a Bruxelles dove la Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto sull’ “Economia circolare” già messo sotto accusa non solo dagli ambientalisti, ma anche dalla presidenza di turno dell’Ue. Secondo Timmermans le nuove misure rappresentano “un percorso credibile e ambizioso per una migliore gestione dei rifiuti in Europa, sostenuto da azioni che riguardano l’intero ciclo dei prodotti; contiene sia una normativa intelligente sia incentivi a livello UE che aiuteranno le imprese e i consumatori – ma anche le autorità nazionali e locali – a guidare questa trasformazione”.

Prodotti riparabili e riciclabili, impiego intelligente delle risorse a partire dall’acqua e abolizione totale della filosofia usa e getta questi i punti salienti del piano. Sono stati i target fissati per il 20130 a far scattare sull’attenti diverse associazioni ambientaliste e non solo. Questi target prevedono una diminuzione rispetto al piano della Commissione precedente: 65% di riciclo dei rifiuti urbani e il 75% di riciclo degli imballaggi, oltre a un limite del 10% di rifiuti in discarica. All’incenerimento rimane il 25%, che può risultare elevato per alcuni Paesi ma basso per altri: basti pensare che Svezia e Danimarca sono già oltre quota 50%. Ci sono poi il divieto del collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata, metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio e incentivi economici affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato. Fra le varie proposte stilate nel piano d’azione Ue vi sono: l’ ‘ecodesign’ per rendere più facile smontare e riciclare display elettronici, come schermi di pc e televisori; la revisione sui fertilizzanti, per agevolare il riconoscimento dei concimi organici e di quelli ricavati dai rifiuti. Diverse azioni per ridurre i rifiuti alimentari sono previste tra il 2016 e il 2017, avranno tutte una metodologia comune di misurazione e una migliore indicazione della data di consumo. Inoltre nel 2017 sono attese una strategia per la plastica che è la principale fonte dell’inquinamento marino, e una proposta legislativa sui criteri minimi per il riuso dei reflui.

In totale sono sono stati stanziati oltre 6 miliardi, di cui 650 milioni provenienti dal programma Orizzonte 2020 e 5,5 dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti.

Tra le critiche che il piano d’azione ha accumulato segnaliamo quella di Stephane Arditi degli ambientalisti di EEB che riunisce 140 organizzazioni secondo cui “il nuovo piano è un’occasione persa perché il riciclo crea più posti di lavoro e genera meno emissioni delle discariche o dell’incenerimento”. Carole Dieschbourg, ministro dell’ambiente del Lussemburgo, è convinta che sia necessario esaminare altre proposte e che si stia perdendo tempo mentre Genevieve Pons, direttore dell’ufficio Ue del Wwf, giudica il piano “deludente”.

Positivo invece il commento di BusinessEurope, la confindustria europea: “l’approccio rinnovato è un buon passo in avanti a supporto dell’impresa” ha dichiarato il direttore generale Markus J. Beyrer. Dello stesso parere anche le Camere di Commercio secondo cui “una legislazione Ue deve essere realizzabile per poter raggiungere i suoi obiettivi”. Il ministro dell’ Ambiente Gian Luca Galletti appare propositivo, definisce una “base strategica per il futuro” il pacchetto europeo sull’economia circolare e lo giudica “pienamente coerente con gli elevati target fissati dall’Ue per la Cop21 di Parigi. L’Italia lavorerà su questo provvedimento con spirito propositivo, nell’ottica di accelerare la transizione economica verso un modello che punti sulla leva ambientale per generare crescita sostenibile e nuove opportunità lavorative”, conclude, e sancisce la definizione di un testo in grado di indirizzare l’economia europea in senso circolare il “grande obiettivo del nostro Continente nel post Conferenza di Parigi”.


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L'autore

Eleonora L. Moscara

Eleonora L. Moscara, freelance leccese. Inizia a lavorare come giornalista nel 2008 nella redazione tg di un'emittente televisiva locale. Fino ad oggi ha collaborato con diverse testate: dalla carta stampata al web e uffici stampa di vario genere. Si occupa prevalentemente di ambiente e cultura. Scrive sul Nuovo Quotidiano di Puglia e sulla rivista Salento Review. Per Tekneco coordina la redazione web e si occupa della gestione del social media management.


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