Recupero edilizio, la via per uscire dalla crisi

La crisi dell’edilizia è conclamata. Non è solo il settore in Val D’Aosta a lamentare ingenti perdite, ma è generale: ricorda la CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) che gli ultimi 12 mesi di crisi hanno spazzato via 25 mila imprese artigiane in tutta Italia: “il censimento realizzato da Movimprese riporta le lancette indietro di molti anni, a 1.382.773 imprese artigiane in attività, il livello più basso del nuovo millennio”.
Qual è la via maestra per cambiare le cose? Le riqualificazioni e le ristrutturazioni sono invocate a gran voce. Basti ricordare il successo di una fiera come Klimahouse che punta su efficienza energetica e risanamento in edilizia, concetti ricordati in una recente intervista dal direttore di Fiera Bolzano, Reinhold Marsoner: «Credo sia sempre più evidente la necessità di puntare sulla ristrutturazione dell’esistente, in edilizia, e migliorare notevolmente l’efficienza energetica».
A supporto di questa opinioni ci sono i dati, come quelli Cresme elaborati dalla CNA secondo cui a portare fuori dalla crisi il settore sarà proprio il mercato del recupero, che crescerà del 3,5%, mentre per le nuove costruzioni si attende un ulteriore calo del 3,4%.
Come fare a incentivare le pratiche di recupero? Ci sono le detrazioni fiscali, certo, ma per sfruttarli pienamente sono stati avviati progetti mirati. Due gli esempi: uno è il progetto CostoZero CNA, che nel 2014 ha coinvolto oltre 100 imprese edili marchigiane e che proseguirà anche nel 2015. Come ha spiegato Eraldo Attorresi, presidente provinciale di CNA Costruzioni Fermo «I marchigiani che si rivolgeranno alle imprese aderenti al progetto non solo potranno chiedere il rimborso del 65% delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici e del 50% delle spese per le ristrutturazioni, ma usufruiranno di un ulteriore sconto di almeno il 10%. Inoltre i nostri uffici sul territorio sono a loro disposizione per il disbrigo delle pratiche burocratiche».
Il bacino su cui lavorare è davvero vasto se, come ricorda la stessa Confederazione, nelle Marche si trovano in cattivo stato di manutenzione 122.448 edifici (pari al 20% delle 612.242 case della regione) e considerando che è di 416.324 il numero delle case costruite prima del 1970.
Altro progetto interessante è “Casa prima cosa”: un pacchetto informativo/formativo, rivolto ai cittadini interessati a riqualificare le proprie abitazioni e a conoscere le misure esistenti per accedere al credito agevolato e le altre facilitazioni in materia previste dalle attuali normative.
Il progetto, avviato su proposta dello SPI CGIL di Ivrea, vede l’adesione oltre alla CNA, del Comune di Ivrea, Ordine degli Architetti della Provincia di Torino, Banca d’Alba credito cooperativo sc – Filiale di Ivrea, Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari Ivrea e Canavese.