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L’efficienza energetica s’impara sui banchi di scuola

Formazione Specialistica

L’efficienza energetica s’impara sui banchi di scuola

Cresce il numero di corsi e di attività didattiche formative dedicate a efficienza e risparmio energetico. Dagli Istituti tecnici superiori alle università

Scritto da il 04 dicembre 2014 alle 8:00 | 0 commenti

L’efficienza energetica s’impara sui banchi di scuola

L’efficienza energetica come materia di studio è una realtà concreta in continua crescita. La formazione si rivela un presupposto fondamentale per trovare lavoro o, meglio, un green job che tanto piacciono in Italia se oggi, nell’intera economia nazionale, sono presenti quasi 3 milioni di “mestieri verdi”, che corrispondono al 13,3% dell’occupazione complessiva nazionale, come ricorda la recente ricerca “GreenItaly” realizzata da Unioncamere-Symbola, che fornisce altri numeri interessanti: nel 2014, le aziende italiane dell’industria e dei servizi hanno programmato di assumere circa 50.700 figure professionali green e altre 183.300 figure per le quali sono reputate indispensabili competenze “verdi”. Nell’insieme, si tratta di 234 mila assunzioni, ossia ben il 61% della domanda di lavoro.
Prerogativa di un lavoro verde, come detto, è la formazione: nello specifico caso dell’efficienza energetica una parte importante la svolgono gli ITS ossia gli Istituti tecnici superiori: “scuole ad alta specializzazione tecnologica”, post diploma, nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche. In Italia gli ITS istituiti sono 74: di questi 11 (comprendendo quelli dedicati ad Approvvigionamento e generazione di energia e quelli sui Processi e impianti ad elevata efficienza e a risparmio energetico) vertono sull’efficienza energetica. Che è una priorità assoluta, tanto che la UE stima in 53 miliardi di euro all’anno i risparmi correlabili al conseguimento del target specifico.
Torniamo agli ITS: ne sorgono in tutta Italia, da nord a sud (per una panoramica si può vedere il sito web di Indire, Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa: www.indire.it). Tra questi segnaliamo la Fondazione Istituto Tecnico Superiore per l’Efficienza Energetica di Savona (www.its-savona.it) che da quest’anno ha avviato una nuova specializzazione in efficientamento energetico nelle applicazioni industriali e nella domotica (con iscrizioni aperte fino al 15 dicembre). È solo un esempio di uno spazio, quello formativo, in continua crescita. L’Isfol ha rilevato che nel 2013 in Italia, fra le 50.000 e le 55.000, persone hanno fatto ricorso ad una formazione di stipo ambientale. Complessivamente sono stati erogati 2.200 corsi di formazione ambientale (contro i 1911 nel 2011) di cui: 493 corsi di laurea (22,2%), 251 post laurea (11,4%) e 1.462 (66,4%) formazione professionale non universitaria, erogati da 585 enti diversi.
E tra le tematiche trattate dell’offerta formativa risparmio ed efficienza energetica sono le prime voci, insieme a mobilità sostenibile, bioarchitettura e certificazioni ambientali. Sempre il rapporto Green Italy segnala che nel dettaglio dell’offerta formativa 2012/2013, i temi delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica siano predominanti e crescenti (566 corsi, vale a dire il 38,7%).
Che la formazione sia una conseguenza sorta per soddisfare “il fabbisogno indotto dagli obblighi normativi nazionali o locali o, in altra direzione, risponda ad emergenze ambientali”, come scrive sempre Unioncamere-Symbola, può essere uno spunto certamente importante: infatti, i temi più gettonati sono quelli del disinquinamento, risparmio e controllo delle risorse (22,7%); ma con gli stessi criteri guadagnano terreno temi come quelli energetici legati alle fonti rinnovabili o all’efficienza energetica (raggiungono il 21,9%, crescendo di un 44% rispetto al biennio precedente), all’urbanistica sostenibile (10,8%) e alla bioarchitettura (8%), “in realtà, tre tematiche che, dal punto di vista dello sviluppo socio-economico, appaiono oggi strettamente legate”.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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