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Guaritori di edifici | Tekneco

Tekneco #15 - Geometri a convegno

Guaritori di edifici

Maurizio Savoncelli, Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ci parla della nuova iniziativa della categoria che affronta la “Sindrome da edificio malato” e delle prospettive future per l’edilizia

Scritto da il 21 maggio 2014 alle 7:30 | 0 commenti

Guaritori di edifici

Siete tra i primi a occuparvi, come categoria professionale, della “Sindrome da edificio malato”. Come mai?
«La categoria dei geometri, tramite l’Associazione nazionale “Donne Geometra”, che è un’emanazione del Consiglio Nazionale dei Geometri, si occupa in maniera fattiva di questa nuova materia chiamata “Sindrome da edificio malato” e l’Esperto dell’Edificio salubre è l’espressione degli studi e la ricerca portata avanti da alcuni anni dall’associazione stessa. Si tratta di una nuova tematica che dovrà andare a implementare tutte quelle che sono le conoscenze del mondo delle costruzioni e, quindi, non solo la parte della progettazione, ma anche la scelta dei materiali e l’intero segmento costruttivo, per completare il tutto, poi, con le analisi finali che sono correlate all’abitabilità dell’edificio».

Quali sono le motivazioni dell’iniziativa?
«Le motivazioni sono basate su un concetto nuovo, secondo il quale le metodologie che dobbiamo utilizzare in un prossimo futuro per la ricostruzione, la riconversione e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, che è indubbio vada riqualificato, ruotano attorno al riuso e dovranno tenere ben presente quelle che sono le nuove frontiere. Non solo, quindi, il problema dell’inquinamento acustico, di quello atmosferico e della prestazione energetica, ma anche quello della salubrità negli edifici e negli spazi confinati, per dare la maggiore garanzia possibile a tutti coloro che dovranno abitare in questi fabbricati».

Identificate queste tematiche come una leva di mercato per la vostra professione?
«Si tratta di sicuro di un ragionamento che dovrà accompagnare, da qui in avanti, anche quelle che sono le valutazioni sul valore degli immobili. Ovviamente, per i tecnici ci saranno nuove occasioni di lavoro, di specializzazione e approfondimento. La categoria dei geometri, quindi, è naturale che si proponga in prima fila per svolgere questa attività».

Quindi, oltre la certificazione energetica, anche quella di salubrità all’orizzonte della categoria?
«Ora noi faremo tutte le verifiche giuridiche e metteremo in piedi una serie d’incontri con gli organi competenti e con i ministeri per capire come veicolare questo ragionamento, che in altre nazioni è già in fase avanzata. Esiste già oggi un certo orientamento giurisprudenziale sull’argomento, che deve mettere in allarme tutte le categorie dei tecnici, ma anche i costruttori e gli immobiliaristi per mettere in sicurezza le operazioni immobiliari».

La crisi dell’edilizia ha messo in luce un’inedita alleanza tra ambientalisti e costruttori, come per esempio la collaborazione tra Ance e Legambiente. Sono mondi che in passato si sono scontrati. Come avviene secondo lei questa dialettica?
«Questo fenomeno è assolutamente vero. Le professioni tecniche, come noi e gli architetti, hanno intrapreso un percorso comune con Legambiente, che è l’associazione più importante che si occupa di ambiente e territorio, proprio perché c’è la convinzione che si debba andare verso una strada che non sia quella dell’antropizzazione del suolo agricolo, ma in direzione del recupero di aree, magari abbandonate, dove ci sono situazioni di disuso, oppure non confacenti a quelle che sono le esigenze della vita di oggi. Occorre, quindi, unire le conoscenze sia dei professionisti, sia di coloro i quali hanno studiato in tutti questi anni gli eventi di carattere ambientale, per dare un contributo effettivo e concreto. Devo dire che in tutti i disegni di legge che sono stati presentati, anche durante l’ultima legislatura, c’è un’unità d’intenti per arrivare a misure corrette e che tengano conto anche delle tematiche ambientali».

Nel suo recente discorso d’insediamento al Senato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha messo come primo punto l’edilizia scolastica. Oltre a ciò, quali sono le vostre richieste al nuovo esecutivo?
«Noi siamo di fronte ad una grande responsabilità. Tutti noi, e in special modo la nostra generazione, dobbiamo prendere come riferimento le necessità dei nostri territori in un prossimo futuro. Di sicuro ciò che ha detto il Presidente del Consiglio è una necessità, perché il luogo principale dove mandiamo i nostri bambini deve essere assolutamente sicuro e molti edifici scolastici non lo sono. Bisogna riconoscere che molte amministrazioni locali, con grandi sforzi, stanno mettendo a norma, sotto il profilo antisismico, tutti gli edifici scolastici. Abbiamo davanti a noi tre frontiere. La prima è quella del dissesto idrogeologico, per il quale lo sforzo di tutte le amministrazioni e di tutti i professionisti è quello di capire, monitorare e progettare interventi per mettere in sicurezza i territori che oggi non reggono più, anche perché sono cambiate le condizioni climatiche. La seconda è quella delle “incompiute”. Si tratta di una discrasia che il nostro Paese non può più sopportare. Devono essere fatte delle scelte chiare: o si recupera o si demolisce. Le risorse devono essere mirate a questi interventi. La terza è quella che ha il maggiore impatto collaborativo con i soggetti privati, ossia quella del riuso, con la riqualificazione di siti abbandonati, opifici non più in produzione da molti anni, dove si deve intervenire per recuperare e rigenerare alcune porzioni di territorio».

In Italia abbiamo una normativa tra le più complesse del mondo. Quali sono le vostre richieste?
«Oltre alla complessità normativa, c’è anche l’evoluzione quotidiana. Assistiamo all’inserimento di norme che riguardano l’edilizia nei provvedimenti più disparati. Chiediamo che si vada verso l’emanazione di testi unici che diano indicazioni chiare, esaustive e che non si creino più le condizioni di una sovrapposizione legislativa che porta solo a delle difficoltà interpretative».

Dal 28 al 31 maggio 2014 presso Zelarino si terrà un nuovo Corso di formazione sull’Esperto dell’Edificio Salubre secondo il modulo accreditato dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.

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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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