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Efficienza per sempre

Stabilizzare l'Ecobonus porterebbe solo vantaggi all'efficienza, magari "assorbendo" il 36%

Scritto da il 16 ottobre 2014 alle 0:02 | 0 commenti

Efficienza per sempre

Ora che, sembra, l’incertezza è tramontata sull’Ecobonus che dovrebbe durare fino al 2017 si apre la riflessione sul fatto che per avere effetti duraturi i provvedimento dovrebbe essere reso strutturale. Del resto la dinamica dell’incentivo del 36% per le ristrutturazioni ordinari lo dimostra. Il provvedimento, che fu preso a cavallo del millennio,impiegò alcuni anni a decollare e decisivo per il suo successo fu la diminuzione dell’Iva al10% sui lavori edili, come ha affermato il viceministro all’Economia, Enrico Morando, durante la nostra diretta streaming organizzata da Tekneco durante Smart Energy 2014 a Verona. «Ma come può pensare il governo di raggiungere il target del 30% di efficienza energetica fissato dall’Unione europea per il 2030 con queste scelte miopi? Così facendo sicuramente non riusciremo a centrare l’obbiettivo, dal quale ad oggi siamo molto distanti e che tra le altre cose è vincolante per ogni stato membro. – ha affermato il responsabile Energia della CGIL nazionale, Antonio Filippi – Anche in questa occasione, il governo si dimostra confusione, visto che altri autorevoli esponenti di maggioranza, affermano che è indispensabile rendere strutturale l’incentivo dell’Ecobonus. La Cgil concorda sul fatto che la misura va resta strutturale, perchè ha dimostrato in questi anni di applicazione di aver prodotto oltre 250 mila posti di lavoro, specialmente in edilizia, con un movimento di investimenti per diversi miliardi di euro e con forti benefici fiscali anche per le casse dello Stato. Se questa proposta quindi dovesse tradursi in una norma nella prossima legge di Stabilitá, il governo commetterebbe una scelta poco lungimirante per l’insieme del sistema industriale italiano».

Si tratta, infatti, di decidere se fare politica industriale sul medio-lungo periodo, oppure in maniera spot. Una durata limitata dell’ecobonus, infatti, produrrebbe una serie di effetti distorsivi quali, il gonfiarsi e lo sgonfiarsi delle strutture produttive, con le aziende che nell’incertezza farebbero un uso massiccio delle subforniture e del lavoro a termine per avere una maggiore flessibilità on caso ci fosse un crollo del mercato legato all’azzeramento dell’ecobonus. Del resto l’opinione del ministro dell’Ambiente Galletti è quella della continuità. «Gli introiti che abbiamo avuto come maggiori imposte – ha detto Galletti – sono superiori ai contributi che abbiamo dato: è stata un’operazione in attivo, vantaggiosa per lo Stato, le famiglie e l’ambiente, Ora dobbiamo continuare anche con più forza, rendendola stabile, perché famiglie e imprenditori hanno bisogno di conoscere per tempo i settori in cui si può investire e fare business. L’efficienza energetica è il futuro del campo ambientale: fa risparmiare le famiglie, abbassa le bollette, permette allo Stato di fare spending review. Nel decreto 91 abbiamo stanziato 350 milioni per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, partendo dalle scuole. Abbiamo un ritorno in termini di risparmi per lo Stato fortissimo, possiamo risparmiare fino al 40% di quanto spendiamo oggi per elettricità e gas. Sono molti soldi».

I dati Enea del resto sanciscono i vantaggi dell’Ecobonus. Nel 2013, infatti, sono state inviate 355mila pratiche per accedere all’Ecobonus, un aumento del 35% rispetto all’anno precedente, mentre il totale investito dalle famiglie è stato di 3,5 miliardi di euro, più 20% annuo, con un incremento del risparmio energetico del 25%. Insomma le famiglie iniziano a investire i risparmi in efficienza energetica, anche se ci sono margini enormi di sviluppo se si pensa al fatto che solo 46% degli italiani conosce l’Ecobonus, come è emerso da una ricerca realizzata da EMG Acqua, istituto di ricerca di Stefano Mazza-Galanti e Fabrizio Masia, per conto di Veronafiere Smart Energy Expo, ma il 60% e il 30% degli italiani, che conoscono gli incentivi, sono disposti a spendere, rispettivamente 100 e 500 euro ogni anno in efficienza energetica.

L’Ecobonus al 65% in realtà dovrebbe “assorbire” il 36% delle ristrutturazioni ordinarie – ecco i casi nei quali non è tecnicamente possibile l’efficientamento, come l’antisismica – affinchè coperture, superfici opache e trasparenti e impianti siano incentivati solo ed esclusivamente se ad alta efficienza, facendo attenzione alle distorsioni di mercato, ossia gli aumenti di prezzo all’origine, che spesso sono la tentazione delle aziende, come è successo nel caso del Gpl e del metano per autotrazione. Tra qualche anno se si operasse in questa maniera ci ritroveremmo nel settore dell’edilizia in una situazione analoga a quella della refrigerazione domestica, dove oggi non è possibile trovare sul mercato un frigorifero che non sia “almeno” di classe A.


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L'autore

Sergio Ferraris

Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente. È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.


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