Ater e Isveur per la rigenerazione urbana della Capitale

Qualcosa si muove in tema di rigenerazione urbana nella Capitale. L’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica) del Comune di Roma, infatti, ha sottoscritto sul tema un protocollo d’intesa con Istituto per lo sviluppo Urbanistico (Isveur), ente strumentale dell’Associazione dei costruttori edili di Roma.

La logica dell’ente, che gestisce 50mila degli 80mila alloggi popolari a Roma è quella di utilizzare la rigenerazione urbana quale elemento fondamentale per lo sviluppo e la riqualificazione del territorio.

«Il protocollo, tra l’altro – affermano dall’Ater – ha l‘obiettivo di promuovere la realizzazione di programmi d’intervento mirati alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio edilizio e fondiario dell’Ater, interno ed esterno ai Piani di zona. Il documento prevede la costituzione di un gruppo di lavoro che dovrà, tra l’altro, individuare ambiti territoriali distinti per potenzialità urbanistiche e necessità di interventi in cui siano presenti aree o immobili di proprietà Ater da riqualificare o trasformare».

I nuovi interventi nel settore della riqualificazione di insediamenti di edilizia residenziale pubblica e privata quale, ad esempio il Programma integrato di Pietralata, fanno parte della sterzata che Ater sta dando alla gestione del patrimonio pubblico che nella Capitale sconta anni d’immobilismo.

«Con questo protocollo d’intesa – dichiara Daniel Modigliani, Commissario straordinario dell’Ater – avviamo una collaborazione tecnica con l’Isveur per dare un nuovo impulso agli interventi di rigenerazione e manutenzione non solo del nostro patrimonio immobiliare ma anche delle aree e infrastrutture pubbliche e dei servizi ai cittadini, in linea con i programmi di rigenerazione urbana della Regione Lazio e dal Comune di Roma Capitale».

E a completare il quadro c’è per l’appunto il contributo della Giunta regionale guidata da Zingaretti che nel gennaio scorso ha varato un piano straordinario per 257 milioni di euro destinati all’emergenza abitativa del Lazio, con l’80% dei fondi che è assegnato alla Capitale. Si tratta di un’iniziativa che si muove in direzione della rigenerazione urbana e dell’housing sociale, con il recupero del patrimonio immobiliare pubblico e l’acquisizione di immobili da privati senza ulteriore consumo di solo.