Amianto in Veneto: si parte

Amianto in Veneto: arrivano le prime bonifiche. Grazie ad uno stanziamento della regione di 500mila euro sono possibili, ora, interventi di bonifica in 33 comuni, a iniziare dalle scuole ed altri edifici pubblici. Il provvedimento a sostegno degli interventi di bonifica dall’amianto in Veneto è stato illustrato recentemente dall’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte, con la presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello, il direttore di Anci Veneto Dario Menara, il direttore generale dell’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Carlo Emanuele Pepe, il responsabile del Centro regionale sull’amianto (Cra) creati presso la sezione Arpav di Verona, Claudio Martinelli, e il dirigente regionale della sezione coordinamento delle attività operative per l’ambiente Luigi Masia.

Non si tratta della prima azione della regione in materia d’amianto. Un provvedimento del 2012, infatti, ha avviato un progetto di realizzazione di una banca dati informatizzata degli edifici adibiti a scuole pubbliche e private e degli edifici pubblici aperti al pubblico di Comuni e Province con la presenza di amianto e la mappatura è stata affidata all’Arpav.

L’amianto è stato utilizzato in molti campi e in oltre tremila prodotti diversi fino agli anni ’90, quando è stata accertata la sua pericolosità e ne è stata decisa la completa dismissione, con la legge 257/1992, mentre dal 1994 non sono più prodotti e commercializzati materiali con amianto.

«I 500mila euro sono una parte dei fondi disponibili nei capitoli del bilancio regionale per l’ambiente che si è voluto destinare a interventi di bonifica delle scuole ed edifici pubblici, auspicando che nell’ambito del prossimo bilancio regionale siano rese disponibili altre risorse o sia creato un apposito fondo di rotazione in grado di sostenere interventi sul territorio. – ha detto l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte - Il contribuito per lo smaltimento andrà a 33 comuni che ne hanno fatto richiesta, tramite l’Anci Veneto. Si tratta di piccole ma significative iniziative».

La presidente dell‘Anci Veneto Pavanello ha affermato che i comuni a cui sarà assegnato il finanziamento non sono di grandi dimensioni e quindi si tratta di un sostegno economico importante. «La verifica della presenza di amianto è comunque un obbligo di legge e ha assicurato l’impegno e la collaborazione dell’Anci nei confronti dei comuni che non hanno ancora risposto al lavoro di censimento realizzato dall’Arpav», ha concluso la Pavanello.

L’operazione di censimento proseguirà, ampliando la tipologia delle strutture oggetto di indagine. Sono in fase di acquisizione, infatti, circa 600 schede elaborate da Spisal e Asl sugli ambienti di lavoro.