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Una birra con le bollicine ecologiche

Il sistema di spillatura della birra Carlsberg basato sull’uso di fusti in PET riciclabile. Ora la bevanda esce esclusivamente grazie all’aria compressa. Tutto in nome dell’ambiente

Scritto da il 06 aprile 2015 alle 8:00 | 0 commenti

Una birra con le bollicine ecologiche

A ridurre l’impatto ambientale dei propri prodotti, e in particolare le emissioni di CO2, ci ha pensato un’azienda di produzione della birra: la Carlsberg. La Carlsberg Italia ha ideato un sistema di spillatura della birra basato sull’uso di fusti in PET riciclabile dai quali la birra fuoriesce unicamente grazie ad aria compressa esterna, chiamato Modular 20. Con il nuovo sistema, la birra viaggia in contenitori costituiti da uno strato sottile di plastica PET, che poi può venire facilmente ridotto a un piccolo mucchietto di plastica riciclabile: questo si traduce in una sostituzione del metodo tradizionale di spillatura, composto da trasporto dei fusti di birra e aggiunta di CO2, con un notevole risparmio in termini di CO2 associata alla produzione di rifiuti e consumi idrici. Per conoscere esattamente a quanto ammonta questo risparmio, sia il sistema tradizionale che il Modular 20 sono stati analizzati con un Life Cycle Assessment (LCA), l’analisi comprende tutte le fasi del ciclo vita: dall’”upstream process” (produzione e trasporto di materie prime, additivi, fusti, bottiglie e lattine), al “core process” (produzione della birra, infustamento o imbottigliamento della birra), fino al “downstream processes” (distribuzione del prodotto finito, manutenzione degli impianti presso i punti vendita, uso, fine di vita, con il trasporto ai centri di smaltimento e raccolta, smaltimento in discarica ed eventuale recupero di materia ed energia). Abbiamo chiesto ad Alberto Frausin, amministratore delegato di Carslberg Italia, le motivazioni di investimento in questo nuovo processo e qual è il risparmio per l’ambiente.

Perché Carlsberg Italia investe per migliorare la performance ambientale?

La matrice danese è un sinonimo di per sé di attenzione all’ambiente, inteso ad ampio raggio, includendo, quindi, non solo gli aspetti puramente “green”, ma anche gli impatti sulla società, il territorio, ecc. Da un punto di vista nazionale, ovviamente, nascere in una valle quasi incontaminata (la Valganna, fuori Varese, ai confini con la Svizzera) ed essere responsabili di un prodotto composto per oltre il 90% dall’acqua, non può non rendere immediatamente attenti ai nostri impatti sull’ambiente. Lo sviluppo del progetto DraughtMaster ci ha permesso, poi, di approfondire le nostre conoscenze su questo argomento ed è stato un grandissimo sprone sulla strada del miglioramento continuo. D’altronde, ormai si può parlare di innovazione solo se è intrinsecamente sostenibile, altrimenti va definita in altro modo.

Come è nata l’idea del Modular 20?

Modular 20 è il frutto dell’approccio Carlsberg alla ricerca. Il Carlsberg Research Center esiste dal 1975 con lo scopo di migliorare il prodotto birra a 360°: dagli ingredienti, alla produzione, al servizio. Il sistema DraughtMaster, di cui Modular 20 è l’espressione più completa, nasce dall’esigenza di garantire ai consumatori la miglior esperienza di birra alla spina, di poter offrire loro la birra come se fosse appena stata prodotta in birrificio (la birra, a differenza del vino, si gusta al meglio quanto più è fresca). Nasce quindi nel centro di ricerca Carlsberg a Copenhagen, ma sono solo la tenacia, l’impegno e la capacità di “saper fare” italiani che riescono a portarla sul mercato e farne un successo che ora sta prendendo piede anche nei mercati internazionali.

Quali sono i vantaggi in termini ambientali?

Modular 20 e il sistema DraugtMaster in generale sono la soluzione di packaging per la distribuzione di birra e di liquidi, attualmente più green sul mercato. Il nostro LCA analizza fusti in PET, fusti in acciaio, bottiglie in vetro a perdere e lattine e i risultati sono eclatanti per quanto riguarda tutte le dimensioni analizzate, dalle emissioni di CO2 alla produzione di rifiuti, dal consumo di risorse ai consumi energetici ed idrici. Inoltre, l’avere LCA ci permette di individuare le aree di miglioramento in tutto il ciclo di vita e approntare così interventi mirati e più efficaci.

I clienti apprezzano questo nuovo metodo di spillatura?

I clienti sono stati la nostra prima risorsa. Una volta capito il funzionamento e gli innumerevoli benefici hanno accettato volentieri di essere parte di un processo di innovazione, diventando loro i nostri primi testimonial. Ci hanno raccontato che DraughtMaster ha dato loro un argomento di conversazione con i loro clienti, raccontando della qualità della birra, delle diverse tipologie che possono offrire, dei benefici ambientali, del processo di innovazione. Ormai oltre l’85% dei nostri clienti che ha birra alla spina usa il sistema DraughtMaster.

Il modello sarà esportato anche all’estero?

L’Italia ha assunto il ruolo di Paesepilota e alla luce del successo avuto è stato costituito un team dedicato allo sviluppo commerciale del progetto sulla scorta di quanto sviluppato qui. L’Italia è diventata quindi una casehistory e questo ci inorgoglisce molto.

Articolo a firma di Veronica Caciagli

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