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Rifiuti tecnologici, cresce la raccolta differenziata

Gestione dei rifiuti

Rifiuti tecnologici, cresce la raccolta differenziata

Nel 2014 Il consorzio ReMedia ha registrato un aumento del due per cento nella raccolta dei Raee, con Milano e la Lombardia in testa alla classifica

Scritto da il 20 febbraio 2015 alle 8:00 | 0 commenti

Rifiuti tecnologici, cresce la raccolta differenziata

Nonostante la crisi continua nel 2014 il trend positivo nella raccolta di rifiuti tecnologici, con un aumento del due per cento sul 2013, favorito dalla crescita dei volumi dei Raee professionali e delle batterie. Milano si conferma un esempio virtuoso nel campo della raccolta differenziata, con 2.800 tonnellate recuperate lo scorso anno. Sono dati pubblicati da ReMedia, il Consorzio nazionale per la gestione sostenibile dei rifiuti tecnologici: Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), pile e accumulatori a fine vita. La raccolta 2014 ha registrato 42.460 tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti. Cifre però ancora lontane dal traguardo che bisognerà raggiungere entro il 2019, quando l’Italia dovrà raccogliere l’85 per cento del totale di Raee generati. Questo significherà un incremento sostanziale dei volumi di raccolta – stimati in 980mila tonnellate – e un conseguente innalzamento dei costi di sistema, che secondo ReMedia potrebbero raggiungere i 740 milioni di euro.

Entrando nel dettaglio dei dati 2014, vediamo che la quantità di Raee domestici – generati dai nuclei familiari – avviati a un corretto riciclo ammonta a 32.740 tonnellate, a cui si aggiungono, con oltre 1.200 tonnellate in più rispetto all’anno scorso, 3.200 tonnellate di Raee professionali – prodotti da aziende e enti pubblici – 4.860 tonnellate di pile e accumulatori e 1.660 tonnellate raccolte grazie a servizi forniti ad altri operatori.
Tra i Raee domestici spicca il raggruppamento R3 (tv e monitor) con 15.700 tonnellate (38,50% del totale), seguito da R1 (freddo e clima) con 8.440 tonnellate, mentre si conferma a 6.150 tonnellate la raccolta di R4 (elettronica di consumo, informatica e piccoli elettrodomestici). Gli R2 (grandi bianchi, come i frigoriferi) arrivano a quota 2.410, chiudono gli R5 (sorgenti luminose), in crescita, con circa 40 tonnellate. La Lombardia è la regione che segna la migliore performance con oltre 7.400 tonnellate di Raee domestici raccolti (22% del totale), davanti al Veneto con circa 3.380 tonnellate. Chiude il podio l’Emilia Romagna con 3.140 tonnellate.
Per quanto riguarda le città, dopo Milano seguono Roma con 2.061 tonnellate e, più staccata, Treviso con 1.344 tonnellate. “I buoni risultati della raccolta di ReMedia nel 2014 sono sicuramente un segnale incoraggiante per tutto il settore. Tuttavia c’è ancora molto da fare affinché il nostro Paese possa raggiungere gli impegnativi target fissati per il 2019 – dichiara Danilo Bonato, direttore generale di ReMedia -. Ci aspettiamo che la messa a regime dell’uno contro zero, introdotta dal decreto legislativo 49 del 2014, che prevede la possibilità da parte del consumatore di portare un Raee di piccole dimensioni (<25 cm) al negoziante senza dover acquistare un prodotto nuovo, faccia da traino all’aumento significativo della raccolta domestica nei prossimi anni”.
Il corretto processo di riciclo ha inizio nella fase di raccolta differenziata di rifiuti tecnologici da parte dell’utilizzatore finale. I cittadini possono conferire gratuitamente i propri Raee utilizzando i servizi messi a disposizione dai Comuni o dalle aziende di servizio ambientale (Centri di raccolta, stazioni mobili, ritiro a domicilio) o conferirli gratuitamente al punto vendita, usufruendo del servizio “1 contro 0” per quelli di piccole dimensioni, oppure al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente (1 contro 1). I Raee domestici raccolti nei centri di raccolta dei Comuni vengono quindi presi in carico da ReMedia e trasportati in appositi impianti per il successivo trattamento, mentre i rifiuti recnologici professionali sono raccolti direttamente presso le aziende, enti e istituzioni.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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