***ATTENZIONE***
VERSIONE OLD DI TEKNECO AGGIORNATA SINO A GENNAIO 2017
Clicca qui per visualizzare il nuovo sito
Riciclo rifiuti tessili, Italia ancora indietro | Tekneco

Riciclo & riuso

Riciclo rifiuti tessili, Italia ancora indietro

Solo il 12% dei rifiuti tessili viene avviato ad un corretto riciclaggio, e sul settore pesa l’allarme ecomafia. I dati resi noti dalla onlus Humana

Scritto da il 08 ottobre 2013 alle 9:15 | 0 commenti

Riciclo rifiuti tessili, Italia ancora indietro

Nel 2012 nel nostro paese sono state raccolte in maniera differenziata 99.900 tonnellate di rifiuti tessili, circa 1,6 kg/persona annui, pari appena al 12% del totale riciclabile; un dato nettamente inferiore alla media europea, soprattutto se si considera che il consumo di prodotti tessili si assesta sui 14 kg/persona. Il 68% del totale raccolto è stato riutilizzato, il 25% riciclato e il 7% è avviato a smaltimento.

Questi dati sono stati resi noti da Humana People to People Italia – Onlus nata nel 1998 per sostenere e realizzare progetti di sviluppo nel Sud del mondo – durante il recente convegno “La cultura del riutilizzo eccellenza della Green Economy – La raccolta degli abiti usati per una nuova etica d’impresa”, organizzato a Roma alla Camera dei Deputati.

“Un quadro normativo più chiaro e completo, che garantisca la corretta gestione degli abiti usati attraverso il controllo di tutta la filiera – ha spiegato la presidente di Humana, Karina Bolin – potrebbe portare a un incremento della raccolta fino a 3-5 kg/persona, pari a 240.000 tonnellate: ciò avrebbe un impatto positivo sull’ambiente e garantirebbe alle amministrazioni pubbliche notevoli risparmi nello smaltimento dei rifiuti, creando al contempo nuove opportunità economiche”.

Nel corso del convegno è emerso il rischio della presenza di ecomafie nel settore. “La legge dovrebbe valorizzare l’impatto sociale e umanitario e richiedere agli operatori l’obbligo di trasparenza dell’intera filiera, dalla raccolta degli abiti usati fino alla loro destinazione finale, ed una rendicontazione adeguata – ha aggiunto Karina Bolin -. Oggi, l’attività di raccolta inganna di frequente i cittadini, inducendoli a pensare che i vestiti siano destinati a un’attività sociale: al contrario in questo settore si muovono molti operatori non in regola, spesso non controllati dalle istituzioni sprovviste dei necessari strumenti per fare le opportune verifiche”.

Allarme condiviso dal direttore di Legambiente, Rossella Muroni: “Tra le nuove frontiere dell’ecomafia – ha spiegato – bisogna annoverare il traffico di rifiuti derivanti dalla dismissione di indumenti usati. Il materiale recuperato dalla raccolta porta a porta, infatti, dovrebbe essere destinato a trattamento igienizzante e poi destinato a un centro per la rivendita o lo smaltimento, secondo la legge. La criminalità organizzata invece, spesso con la complicità delle aziende produttrici dei rifiuti, preleva gli abiti scartati, seleziona il rivendibile senza effettuare nessun trattamento igienizzante e smaltisce illegalmente il resto, che spesso finisce disperso nell’ambiente o viene bruciato”.


Rispondi

Nome (richiesto)

Email (richiesta, non verrà pubblicata)

Sito web (opzionale)


Condividi


Tag


L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


Il solare termico, corso online
Focus, la rivoluzione della domotica
Klimahouse 2017
RUBNER
AQUAFARM
BANCA ETICA
SIFET
BUILDING INNOVATION

ANICA
tekneco è anche una rivista
la tua azienda su google maps

Più letti della settimana



Continua a seguire Tekneco anche su Facebook:

Altri articoli in Ecologia
stati-generali-logo
Un Green New Deal per l’Italia

Lunedì 7 ottobre a Roma la presentazione degli Stati Generali della Green Economy 2013. Parteciperanno Andrea Orlando, Edo Ronchi e Lorenzo Cagnoni

batterio-mangia-petrolio
È veneziano il batterio mangia-petrolio

Completata la ricerca per sequenziare il genoma di un microrganismo utile per il biorisanamento dei mari inquinati. Era stato isolato nel ’96 a Venezia

Close