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Sport & ambiente

Londra 2012 medaglia d’oro della sostenibilità

I giochi olimpici saranno un test per le tecnologie verdi, in una città che su molti temi legati alla sostenibilità ha fatto da battistrada

Scritto da il 21 giugno 2012 alle 9:12 | 0 commenti

Londra 2012 medaglia d’oro della sostenibilità

Primeggiare nella sfida olimpica della prossima estate è più che un imperativo per l’intera squadra britannica di Londra 2012. Una determinazione destinata a crescere man mano che ci si avvicina ai nastri di partenza. Ma c’è un’altra medaglia che il comitato organizzatore vuole vincere a tutti i costi: quella della sostenibilità. A poche settimane dalla cerimonia d’inizio della trentesima edizione, i responsabili dell’evento continuano a lavorare incessantemente per lasciare in eredità alla città un “blueprint for change”, un progetto in grado di trasformare la capitale britannica in un modello di efficienza che sia d’ispirazione per tutte le 204 nazioni rappresentate ai Giochi. L’ambizioso piano si fonda su cinque linee guida strategiche: cambiamento climatico, gestione degli sprechi, biodiversità, inclusione sociale e healthly living. “Sono orgoglioso che la sostenibilità sia una parte importante del nostro modo di fare business – ha dichiarato il responsabile del comitato per le Olimpiadi, Paul Deighton – Il lavoro che è stato fatto per integrare il concetto di sostenibilità ad alimentazione, logistica, cerimonie, tecnologia e gestione degli eventi ha evidenziato opportunità mai realizzate prima in un contesto olimpico o paralimpico”.

Per mettersi “in gioco” Londra ha speso quasi 9,3 miliardi di sterline. Una cifra che in parte è servita a finanziare sistemi per la misurazione del carbonio e tecniche costruttive a basse emissioni di Co₂, ma anche tecnologie di co-generazione energetica e contatori elettrici intelligenti. Tutto questo per ridurre i costi pubblici e aumentare la diffusione delle energie rinnovabili. Così, le forniture di carburante ‘verde’ stimoleranno lo sviluppo di nuovi ed efficaci sistemi di riscaldamento e illuminazione; i sistemi ad energia eolica, solare e da biocarburanti, sviluppati ad hoc per le Olimpiadi, potranno essere replicati anche in altri Paesi e adottati in modo permanente. Mai come prima, i giochi olimpici della prossima estate hanno rappresentato un banco di prova per la capacità di risposta delle nuove tecnologie a un cambiamento su scala globale del nostro stile di vita, in un mondo che dovrebbe raggiungere i nove miliardi di abitanti entro la metà del 21esimo secolo. Ecco, nel concreto, le principali iniziative messe in atto dal sindaco Boris Johnson per lasciare un’impronta verde sulla sua città. Prima, durante e soprattutto dopo le Olimpiadi.

Architettura green Chi avrà la fortuna di visitare Londra questa estate potrà godere di strutture avveniristiche, firmate da alcuni tra i migliori progettisti contemporanei. Tutti gli edifici sorti per le Olimpiadi sono sottoposti a scrupolose valutazioni in termini di sostenibilità e approvvigionamento energetico. A partire dal Parco Olimpico, disegnato allo scopo di riqualificare il tessuto urbano intorno alla periferia est di Londra, una zona fortemente disagiata e ad alto tasso di disoccupazione. Fin dall’inizio del progetto, il parco ha stabilito nuovi standard ecologici, includendo materiali di scarto e sistemi di logistica e trasporto a basso impatto ambientale, su rotaia e via acqua. Ridurre gli sprechi ha rappresentato un altro importante tassello nel puzzle dell’edilizia sostenibile. “Gli organizzatori sono riusciti a riciclare il 97% dei materiali utilizzati in loco” ha affermato Darryl Newport, Direttore del Sustainability Institute Research dell’Università di East London. In particolare, il Velodromo è il luogo più efficiente presente all’intero del parco. Costruito al 100 per cento con legname proveniente da fonti sostenibili, è la pista ciclabile più veloce al mondo. Le sue prestazioni di efficienza energetica sono state raggiunte utilizzando un design compatto che consente di ottimizzare l’illuminazione e la ventilazione naturali. I consumi di acqua potabile sono stati abbassati del 70% grazie all’installazione di sistemi di raccolta delle acque piovane e servizi sanitari più efficienti. Anche la Handball Arena rispetta standard di eccellenza: i 3.000 metri quadrati di rame che la rivestono sono ricavati per il 65% da scarti di produzione. Infine, la Basketball Arena è dotata di 12.000 sedili progettati per poter essere smontati e successivamente rimpiegati ai Giochi di Rio de Janeiro del 2016.

Mobilità sostenibile Per facilitare gli spostamenti dentro e fuori il villaggio olimpico, gli atleti avranno a disposizione una flotta di 5.000 mezzi ibridi; 120 punti di rifornimento saranno installati da Charge Point Service intorno allo stadio e in altre aree strategiche della città. Una volta conclusi i Giochi, le stazioni di ricarica andranno ad ampliare la preesistente rete cittadina che, secondo il piano di sviluppo urbano, dovrebbe toccare le 1.300 colonnine entro il 2013. Anche gli inconfondibili taxi neri londinesi si tingeranno di verde in occasione delle Olimpiadi grazie al progetto “Zero Emission London Taxi Commercialisation” per il quale il governo britannico ha stanziato 23 milioni di sterline. Kit Malthouse, vice sindaco di Londra, ha assicurato che i nuovi cab avranno prezzi accessibili e tempi di rifornimento rapidi. Grazie alla tecnologia “fuel cell” che utilizza celle combustibili a idrogeno e trazione elettrica, i taxi saranno in grado di percorrere oltre 400 chilometri con un pieno e potranno ricaricarsi più rapidamente che con le batterie al litio. Obiettivo finale: ridurre le emissioni del 10 per cento. L’approccio ‘green’ riguarderà anche la rete di trasporti pubblici: nuovi autobus ibridi contribuiranno a trasferimenti più silenziosi e puliti. Il villaggio sarà accessibile attraverso dieci linee ferroviarie in grado di trasportare 240 mila passeggeri all’ora. Otto aree pedonali e svariati chilometri di piste ciclabili completano il progetto di una mobilità a impatto zero.

Luce e acqua contro gli sprechi La riduzione della domanda idrica e l’aumento dell’efficienza energetica sono elementi essenziali per produrre un cambiamento climatico virtuoso e duraturo. Londra 2012 ha lavorato in questa direzione includendo entrambi gli obiettivi nella sua strategia. In particolare, l’Olympic Delivery Authority si è posta come scopo quello di tagliare del 40% i consumi di acqua potabile. Ciò è stato ottenuto attraverso l’uso di tubature efficienti, la raccolta di acqua piovana e la creazione della più grande rete di acqua non potabile riciclata del Regno Unito. Tutte le strutture olimpioniche sono raggiunte da questa rete ad eccezione del Aquatics Centre, che però dispone di una fornitura sufficiente di acqua depurata per i servizi igienici. Molte le iniziative anche per abbattere gli sprechi di energia. Una per tutte quella che ha per protagonista il Tower Bridge, tra i monumenti più iconici di Londra.

Il ponte sfoggerà alla prossime Olimpiadi un nuovo sistema di illuminazione a led sviluppato dalla General Electric. Edf Energy fornirà elettricità utilizzando fonti a basse emissioni, con un risparmio di energia stimato fino al 40%.

Cosa ci insegnano i Giochi?

General Electric, sponsor e partner di Londra 2012, nel rapporto “Dallo stadio alla strada: cosa possono imparare i Paesi ospitanti dalle Olimpiadi?” ha raccolto i pareri di alcuni esperti nei settori dello sviluppo sostenibile, della sanità, dell’energia, dell’architettura e della tecnologia circa le ricadute ‘green’ dei Giochi sulla città. Il report propone, tra le altre cose, un interessante sondaggio condotto fra 4.000 cittadini di Londra e Rio de Janeiro (prossima sede dei Giochi) per coglierne le aspettative in termini di sviluppo sostenibile. Meno di un quinto dei brasiliani (17%) e appena il 5% degli inglesi crede che le Olimpiadi miglioreranno le credenziali verdi dei rispettivi paesi o saranno in grado di ridurre i danni ambientali. Solo il 12% dei britannici – e il 25% dei brasiliani – è convinto che le tecnologie d’avanguardia impiegate per le Olimpiadi saranno estese alla società nel suo complesso. Percentuali che mostrano un indubbio scetticismo, forse collegato ai molti insuccessi precedenti. C’è però un dato insperatamente positivo: poco più di un terzo degli inglesi intervistati afferma che l’impegno per un Olimpiade ‘green’ li ha spinti a riconsiderare il proprio comportamento quotidiano e ad adottare stili di vita più sostenibili. Più in generale, il 61% dei cittadini del Regno Unito e il 76% degli intervistati in Brasile considera le Olimpiadi un motore positivo per la crescita.


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L'autore

Camilla Mastellari

29 anni, Camilla Mastellari è giornalista e si occupa di comunicazione dal 2006. In veste di redattrice freelance ha scritto e continua a scrivere di temi quali ecosostenibilità, tecnologie nei paesi in via di sviluppo e giustizia sociale. Laureata in lingue e letterature straniere è nata a Torino, ma vive a Milano da almeno un decennio.


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