***ATTENZIONE***
VERSIONE OLD DI TEKNECO AGGIORNATA SINO A GENNAIO 2017
Clicca qui per visualizzare il nuovo sito
Infrastrutture urbane, il ruolo della sostenibilità

intervista

Infrastrutture urbane, il ruolo della sostenibilità

Il presidente di Metropolitana Milanese illustra le sfide e le difficoltà nella gestione sostenibile delle infrastrutture urbane, dai trasporti all’acqua

Scritto da il 30 ottobre 2014 alle 9:00 | 0 commenti

Infrastrutture urbane, il ruolo della sostenibilità

Photo: Pixabay


50 anni e non sentirli: è il caso di M1, la prima linea metropolitana milanese, per i tanti utenti più conosciuta semplicemente come “Linea rossa”, capostipite di un’infrastruttura che ha portato Milano a contare sulla rete metrò più diffusa d’Italia. A realizzarla è stata Metropolitana Milanese, società nata nel 1955 proprio per progettare e realizzare questa modalità di trasporto che passa nelle… viscere della città. Da allora a Milano MM ha realizzato “chiavi in mano” l’intera rete metropolitana in sotterranea della città con le sue tre linee per uno sviluppo complessivo di 95 km e 103 stazioni, oltre alla tratta urbana in sotterranea del Collegamento Ferroviario Passante per 10 km di sviluppo con 7 stazioni. E oggi sta lavorando al prolungamento della Linea 1, alla costruzione della M4 e al prolungamento della 5, prima linea automatizzata.
Ma non c’è solo il capoluogo lombardo: MM lavora a Napoli, Brescia, Torino, Bologna e Mestre oltre alle attività che la vedono protagonista in varie parti del mondo. Ma non solo: la spa controllata dal Comune di Milano gestisce dal 2003 il servizio idrico integrato meneghino e, dal prossimo dicembre, il patrimonio immobiliare di proprietà comunale. La premessa era d’obbligo per comprendere una realtà complessa che deve confrontarsi con tanti parametri tra cui quello della sostenibilità, su cui c’è molta attenzione: lo dimostra, ad esempio, il fatto che Metropolitana Milanese abbia ottenuto nel 2010, tra le prime società di gestione idrica in Italia, la certificazione del sistema di gestione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001:2004, che riconosce l’impegno nella protezione dell’ambiente e nella prevenzione dell’inquinamento.
Per comprendere come il tema della sostenibilità entri in gioco nella gestione complessa di tanti servizi abbiamo incontrato Davide Corritore, presidente di Metropolitana Milanese.

A 50 anni dalla prima Linea Rossa, come si coniuga la costruzione e lo sviluppo di una metropolitana con la sostenibilità?
Oggi il tema della sostenibilità va declinato anche in termini di sostenibilità economica sia per la nazione sia per l’opera in quanto tale. Per la nazione è basilare perché se noi non si fanno passi avanti sulle infrastrutture specifiche, soprattutto in tema di mobilità urbana, non riusciamo a tenere il passo con la crescita delle nostre aree urbane. Si pone quindi quale aspetto essenziale per far crescere l’economia il reperimento di investimenti per la mobilità urbana. Il problema è che queste risorse fanno fatica ad arrivare dal settore pubblico e quindi c’è la necessità di trovarne nel settore privato. Penso a una modalità non necessariamente legata al project financing, ma mediante strumenti in mano ai cittadini che consentano loro di trovare forme di impiego atte a finanziare operazioni di scopo come la costruzione di infrastrutture metropolitane. Credo che in Italia tale passo sia da fare rapidamente e ci siano gli spazi per farlo.

Dalla prima infrastruttura metropolitana a quella in via di realizzazione come è cambiata la visione di sostenibilità a livello di trasporto e di concezione tecnica?
MM ha avuto la fortuna non solo di averne realizzate tante di metropolitane, ma di averlo fatto in periodi storici diversi, potendo così inglobare nelle proprie progettazioni diverse innovazioni che si sono avute in tutti i campi. Basti pensare agli ultimi treni, con sistemi senza guidatore e livelli più elevati di sicurezza. La capacità di assorbire innovazione è uno dei grandi temi caratterizzanti la mobilità. Anche perché l’innovazione è una commodity, una risorsa che si può trovare in varie parti a livello internazionale e che possano essere importate nelle proprie città. Credo che l’idea di realizzare un grande laboratorio in cui ognuno mette a disposizione le proprie soluzioni potrebbe abbassare moltissimo il costo di realizzazione dell’infrastruttura.

In base alla vostra esperienza come si sta evolvendo il tema della mobilità sostenibile?
Partendo dalla strategia di realtà urbane che in molti casi non hanno mai pensato di dover aver bisogno di muoversi con trasporto su ruota dal punto di vista pubblico e che stanno progettando il sistema municipale partendo appunto dal trasporto pubblico e non da quello privato. Forse la grande differenza che c’è tra l’Italia e gli altri Paesi europei e internazionali è che noi siamo dovuti passare da un’evoluzione inversa. Ci sono realtà all’estero, in cui anche la nostra società è coinvolta nel gruppo di studio, dove si stanno creando città da 250 mila abitanti in cui alla prima voce infrastrutturale c’è l’acqua e subito dopo il trasporto pubblico.

A proposito di servizio idrico, come entra in gioco la sostenibilità nella sua gestione?
Anche in questo caso occorre parlare di sostenibilità finanziaria perché per mantenere in vita investimenti importanti per la continua gestione e manutenzione in modo di dare sicurezza all’acqua e a tutto ciò che la circonda è necessario fare investimenti che dipendono dalla possibilità di finanziarsi. Il pubblico anche in questo caso non ha risorse, quindi il tema da affrontare è lo stesso che abbiamo toccato nel trasporto. L’acqua è uno dei grandi investimenti nei prossimi anni in Italia perché nel nostro Paese si assiste a un’arretratezza, a un deficit del sistema complessivo impressionante. In Italia si registrano investimenti pro capite nell’infrastruttura idrica pari a 35 euro contro i 120-130 dei Paesi europei confrontabili. Ciò vuol dire che c’è uno spazio enorme di investimenti in questo settore, risorse che farebbero crescere l’economia oltre a rendere l’acqua più sicura. Bene: da dove tiriamo fuori le risorse? Lo Stato dice che non ne ha più: ecco che, ancora una volta, a fronte di un Paese che a livello pubblico non ha risorse ma che ha negli italiani una leva strategica: perché abbiamo bisogno di finanze di scopo che aiutino a far crescere gli investimenti pubblici, che migliorerebbero la vita delle persone e ne aumenterebbe addirittura i risparmi perché avrebbero rendimenti superiori di quelli attuali in forme diverse.

Dal prossimo dicembre MM avrà in gestione il patrimonio immobiliare di proprietà comunale di Milano: quale importanza avrà anche in questo ambito la sostenibilità?
Ciò cui noi punteremo in primis sarà la soddisfazione delle persone che abitano quelle case, quindi il nostro obiettivo sarà quello di avere residenti più contenti che nel passato. Saremo molto attenti al rapporto con gli inquilini e siamo anche provenienti da un settore in cui c’è molta attenzione alla tecnica e al sistema di manutenzione, un aspetto considerevole anche nel settore immobiliare dove ci sono complessi in evidente degrado su cui occorrerà intervenire.

L’efficienza energetica è un tema strategico non solo in campo edilizio ma anche nei trasporti, visto anche il recente recepimento della direttiva europea. L’attenzione di MM come viene declinata in tal senso?
L’attenzione è elevata a partire dall’utilizzo dell’energia che quest’anno ci ha visti promuovere insieme ad altre realtà pubbliche una partecipazione del Comune di Milano all’acquisto di energia che ha consentito di ottenere complessivamente un risparmio del 10-15%. Quindi consorziarsi anche solo per acquistare energia consente di spendere meno. Attualmente, tra gli studi da noi condotti in campo energetico, stiamo pensando all’utilizzo dell’acqua per generare energia sostenibile, pulita e con costi di accessibilità competitivi rispetto ad altre forme. Contiamo nei prossimi mesi di arrivare a soluzioni concrete che presenteremo alla città.


Rispondi

Nome (richiesto)

Email (richiesta, non verrà pubblicata)

Sito web (opzionale)


Condividi


Tag


L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


Il solare termico, corso online
Focus, la rivoluzione della domotica
Klimahouse 2017
RUBNER
AQUAFARM
BANCA ETICA
SIFET
BUILDING INNOVATION

ANICA
tekneco è anche una rivista
la tua azienda su google maps

Più letti della settimana



Continua a seguire Tekneco anche su Facebook:

Altri articoli in Ecologia
image003
LOEX scalda l’atmosfera glamour di Belmont

Per il comfort del lussuoso resort è stato scelto il sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento home Plain

Ue_strasburgo
Italia ed Europa sono sulla buona strada per gli obiettivi al 2020

Secondo i dati appena diramati dall’Agenzia europea dell’Ambiente i target comunitari potrebbero anche essere superati

Close