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Energia sostenibile

Il Patto dei Sindaci dei Comuni contro le emissioni

Nel 2013, 555 città italiane su 758 europee hanno presentato un Piano d'azione per l'energia sostenibile. Un modello virtuoso adottato anche dai piccoli Comuni

Scritto da il 14 febbraio 2014 alle 8:30 | 0 commenti

Il Patto dei Sindaci dei Comuni contro le emissioni

Si dice spesso che i cambiamenti partono dal basso. Di certo le azioni più significative per il clima e l’ambiente partono dai Comuni, grandi e piccoli, e quelli italiani sono i più ricettivi in questo senso.

Lo dimostra il dato fornito dalla onlus Alleanza per il clima Italia, la struttura di supporto del Patto dei Sindaci: su 758 città europee, sono 555 le città italiane che l’anno scorso hanno presentato e approvato un proprio Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes) per ridurre consumi energetici, promuovere energie rinnovabili e incentivare l’adozione di comportamenti virtuosi e “intelligenti” per l’ambiente. Così l’Italia è al primo posto in Europa, come si vede chiaramente dalla mappa presente sullo stesso sito web del Patto (e che riportiamo qui sopra).

Ma cos’è un Paes? Occorre partire dal Patto dei Sindaci che, come spiega bene il sito web dedicato (www.pattodeisindaci.eu) “è la prima e più ambiziosa iniziativa della Commissione europea rivolta direttamente agli enti locali ed i loro cittadini, affinché essi svolgano un ruolo di rilievo nella lotta contro il riscaldamento globale”.

Tutti i firmatari del Patto dei Sindaci assumono “l’impegno volontario e unilaterale di superare gli obiettivi dell’UE sulla riduzione delle emissioni di CO2. Con il loro impegno, essi sostengono il pacchetto Clima-Energia dell’Unione Europea adottato nel 2008”. Dopo l’adozione di questo pacchetto, infatti, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile.

“I governi locali, infatti, svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto se si considera che l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane”, spiega ancora il Patto dei Sindaci.

Veniamo così al Paes: si tratta di un documento in cui i firmatari del patto spiegano come intendono raggiungere l’obiettivo minimo di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020 (20%), la copertura di una quota pari al 20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%.

Ogni firmatario è libero di scegliere il formato del proprio Paes, a condizione che risponda ai criteri basilari. Per esempio, quello del Comune di Venezia appena approvato dal Joint Research Center (JRC) della Commissione europea, prevede un taglio delle emissioni del 23%, da attuarsi entro il 2020 migliorando e rendendo più efficienti: i trasporti cittadini, la gestione dei rifiuti e la produzione e distribuzione dell’energia sul territorio comunale.

Altro esempio: il Paes di Sasso di Castalda (Potenza) che punta, tra l’altro, a diventare un paese autosufficiente dal punto di vista energetico, anche attraverso un sistema di incentivi comunali per gli interventi sul patrimonio residenziale privato, puntando a una “democratizzazione dell’energia”, rendendo così, in prospettiva, ogni abitazione elettricamente autosufficiente, promuovendo una campagna di “fotovoltaico su ogni tetto”. Il piano di Sasso di Castalda è stato premiato come uno degli otto migliori Paes d’Italia nel 2013.

Ci sono poi i casi dei Comuni che si aggregano per la redazione e l’adozione del Paes: uno dei più recenti è quello dei comuni campani di Bracigliano, Calvanico, Castel San Giorgio, Nocera Superiore e Siano con il progetto “Paes nella Valle”, per il quale ha ottenuto l’approvazione della Regione Campania e un sovvenzionamento di oltre 232 mila euro.


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L'autore

Andrea Ballocchi

Andrea Ballocchi, giornalista e redattore free lance. Collabora con diversi siti dedicati a energie rinnovabili e tradizionali e all'ambiente. Lavora inoltre come copywriter e si occupa di redazione nel settore librario. Vive in provincia di Milano.


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