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Frutta e verdura, quanto sono sicure?

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Frutta e verdura, quanto sono sicure?

Pubblicato il rapporto del ministero della Salute sui controlli effettuati su migliaia di campioni di alimenti per rilevare tracce di fitofarmaci

Scritto da il 18 novembre 2014 alle 9:00 | 0 commenti

Frutta e verdura, quanto sono sicure?

Buone notizie dal rapporto del ministero della Salute sui residui di prodotti fitosanitari sugli alimenti, relativo all’anno 2012: su 8.294 campioni di frutta, ortaggi, cereali, olio, vino, “baby food” e altri prodotti, solo 33 sono risultati non regolamentari, con una percentuale di irregolarità estremamente contenuta, pari allo 0,4 per cento. Complessivamente, come per gli scorsi anni, i risultati dei controlli ufficiali italiani continuano ad essere in linea con quelli rilevati negli altri Paesi dell’Unione Europea e indicano un elevato livello di protezione dei consumatori.

Relativamente ai risultati nazionali su cereali, oli e vino, su 1.051 campioni analizzati, 2 sono risultati non regolamentari (0,2%), il 78,5 per cento è risultato del tutto privo di residuo, mentre sul 12,9 per cento è stato rilevato un monoresiduo e sull’8,6 PIÙ di un residuo. Sono stati inoltre esaminati 82 campioni di “baby food” e 1.227 campioni di altri prodotti. I primi sono risultati tutti regolamentari e senza residui. Per gli altri, l’86,2 per cento è risultato pulito, mentre nel 13,7 per cento sono stati riscontrati residui al di sotto del limite.
Nell’ambito dei campioni regolari, quelli privi di residui sono 3.670 (61,8%) e 2.234 (37,7%) i campioni con residuo entro il limite legale. Confrontando i dati relativi al 2012 con quelli degli anni precedenti, risulta evidente come la percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli abbia subito un progressivo decremento, passando dal 2,3 per cento del 1995 allo 0,5 per cento del 2012. Tale risultato positivo, si legge nel documento, è attribuibile in parte alle attività delle strutture centrali e territoriali – ormai permanentemente impegnate nel controllo ufficiale in materia di prodotti fitosanitari in Italia – e in parte alla costante revisione in senso restrittivo operata dal ministero su alcuni impieghi ammessi, ma anche ad una sempre maggiore consapevolezza degli operatori agricoli nell’impiego dei prodotti fitosanitari. «C’è da sottolineare, ad ogni modo, come il superamento occasionale di un limite legale non comporti un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile. La tendenza decrescente delle irregolarità configura, comunque, una situazione in progressivo miglioramento dal punto di vista della sicurezza dei prodotti alimentari».
Una parte dei prodotti campionati è di origine biologica. Nessun campione è risultato presentare residui al di sopra dei limiti stabiliti dal Regolamento CE 396/2005. Sono stati rilevati invece 5 campioni (pere, pane, farina di frumento, prugne trasformate e erbe essiccate) con residui non consentiti nei prodotti biologici.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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