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Effetto serra e gas refrigeranti: nuove regole dall’UE

Siglato un accordo per l’eliminazione dei pericolosi Hfc. Prima della ratifica del parlamento europeo, vanno però approvate le leggi nazionali

Scritto da il 10 gennaio 2014 alle 8:30 | 0 commenti

Effetto serra e gas refrigeranti: nuove regole dall’UE

Poco prima della fine dell’anno l’Europa ha compiuto un primo passo molto importante per ridurre la diffusione dei gas refrigeranti, normalmente utilizzanti in frigoriferi e condizionatori. In un incontro tra le delegazioni degli stati membri, è stato approvato un accordo per regolamentare e frenare la diffusione degli Hfc o F-Gas, che permetterà di risparmiare, in termini di emissioni, 100 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti entro il 2050.

L’utilizzo complessivo di questi pericolosi gas a effetto serra dovrà essere ridotta del 79% già entro il 2030, mentre il divieto di utilizzo dei gas fluorurati nei nuovi sistemi di refrigerazione commerciali sarà attivo dal 2022. “Queste regole stimoleranno l’innovazione nel settore e daranno un beneficio immediato per le numerose aziende europee innovative già leader nel settore del freddo, stimolando la domanda di refrigeranti naturali“, ha commentato l’eurodeputato Bas Eickhout. Rimane comunque grande delusione per la mancata possibilità di mettere al bando gli Hfc nei condizionatori domestici, un settore dove già oggi si usano, con maggiore efficienza, i gas naturali.

La ratifica dell’accordo da parte del Parlamento europeo deve avvenire entro la primavera del 2014, prima che scada la corrente legislatura; ma per arrivare alla fase finale è necessaria la previa approvazione della normativa da parte degli Stati membri.

“Esprimiamo soddisfazione per il risultato ottenuto ma adesso è prioritario che gli Stati membri si impegnino con decisione per l’applicazione corretta e reale della normativa e che, al contempo, si punti a raggiungere obiettivi più ambiziosi. In tal senso, è importante l’introduzione di una ecotassa per chi ancora commercializza i gas refrigeranti sintetici, uno strumento utile per finanziare possibili ecobonus da utilizzare a beneficio di aziende e cittadini, che hanno già optato per l’utilizzo delle tecnologie green da tempo disponibili in questo campo” ha dichiarato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, che sul tema dei gas refrigeranti ha di recente reso noto un dossier con dati allarmanti: nel 2012 in Italia ne sono state immesse sul mercato circa 10.600 tonnellate e lo stock attuale sembra ammonti a circa 100.000 tonnellate; un quantitativo di gas con un potenziale effetto serra di 250 milioni di tonnellate equivalenti, il 50% circa del totale delle emissioni di gas serra annuali a livello nazionale.

Mentre la maggior parte dei settori industriali riduce le proprie emissioni di gas serra, quelle dei gas refrigeranti sono in costante aumento: per quanto riguarda gli Hfc, negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento del 341%, rispetto a una diminuzione generale delle emissioni di gas serra del 9%.

Eppure le alternative non mancano. Già oggi in frigoriferi domestici e dei supermercati, condizionatori, pompe di calore, celle frigo di porti e magazzini, i gas naturali sono un’alternativa praticata con soddisfazione dagli operatori di mercato. Il nostro Paese è leader europeo per il comparto del freddo, esporta tecnologie e supporto a livello internazionale e sono molte le aziende italiane che già oggi hanno investito con successo sui nuovi refrigeranti naturali.


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L'autore

Stefania Marra

Stefania Marra, giornalista professionista dal 1994, è stata per circa dieci anni caporedattrice della rivista Modus vivendi. Dal 2005 gestisce il modulo pratico di giornalismo al Master di comunicazione ambientale (CTS/Facoltà di Scienze delle comunicazioni Università La Sapienza). Scrive soprattutto di storia sociale dell'alimentazione e di ambiente, settore per il quale ha ricevuto diversi premi giornalistici.


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