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Naturalmente biologica

L’ascesa sulle tavole e nel mercato italiano dell’olio di semi di canapa, una pianta così resistente agli attacchi esterni da non aver bisogno di nessun additivo chimico
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Articolo a firma di Letizia Palmisano

L’olio di semi di canapa è un alimento che si ricava dalla spremitura a freddo dei semi della Canapa sativa (ovvero coltivata), il cui uso pare risalire addirittura all’era neolitica. Secondo alcuni studiosi, infatti, circa 5 mila anni fa questo olio veniva usato in Cina come rimedio contro le infiammazioni della pelle, ma anche come tonico, ricostituente, lassativo e infine per liberare i neonati dai vermi. Negli ultimi anni ha guadagnato una rapida diffusione non solo sulle tavole di chi soffre di particolari patologie, ma anche di chi l’ha introdotto nella propria alimentazione quotidiana semplicemente per godere delle proprietà benefiche di questo dono della natura. Pianta molto forte che può crescere anche in condizioni di scarsità d’acqua, la canapa non necessita di pesticidi, anticrittogamici o di particolari trattamenti chimici. «Di fatto tutto l’olio di semi di canapa dovrebbe essere biologico -ci ha spiegato Margherita Baravalle, segretaria nazionale di Assocanapa - perché la canapa, se viene coltivata con buona tecnica agronomica, fa a meno dei diserbanti e dei pesticidi». A ciò - come ci ha raccontato il Dr. Dany Belotherkovsky, esperto nel settore di Naturopatia e Ricerca Bio-Medica nonché fondatore della ditta Emunà B.H, specializzata nei prodotti a base di Canapa - si è andata affiancando la richiesta del mercato, sempre più composto da consumatori attenti che hanno “spinto” la gran parte dei produttori dell’olio di canapa ad ottenere la certificazione Bio. Solitamente l’olio di canapa presente sul mercato ha un gradevole gusto nocciolato, ed è ricco di aroma, fresco e molto gradevole nei condimenti a crudo. Come tutti gli oli, però, il sapore varia in funzione della varietà utilizzata come materia prima, delle condizioni del seme alla spremitura e del metodo di spremitura che, per l’olio di canapa ad uso alimentare, è però rigorosamente di sola pressione a freddo. Come ci ha illustrato la Baravalle, infatti, ci sono poi altri tipi di olio di seme di canapa più o meno amari o che addirittura “grattano” in gola come certi extra-vergine di oliva: anche questi oli, che sono assolutamente vergini e a norma, hanno degli estimatori che li usano non solo come integratori, ma anche come condimento. Superata la fase iniziale di chi acquistava i prodotti derivanti dalla canapa sperando che facessero “sballare”, l’olio di semi di canapa oggi viene acquistato - come confermano alcuni dei principali produttori e distributori in Italia da Emunà a Bottega della Canapa fino ad Assocanapa - da un pubblico attento e consapevole delle virtù del prodotto, spesso guidato anche dai consigli di medici, naturopati ed erboristi o dal passaparola di amici. Se una gran parte dell’olio di semi di canapa ad oggi viene ancora importato (soprattutto dalla Germania), negli ultimi anni la riscoperta delle molteplici proprietà della canapa (dalla bioedilizia all’alimentazione) sta riportando nel Belpaese - un tempo secondo produttore al mondo di questa materia prima (soprattutto ad uso tessile) - tutte le fasi della filiera, dalla semina alla produzione e trasformazione. È stata una richiesta “dal basso” a far nascere il mercato tanto che all’inizio l’ostacolo più grande - ci hanno spiegato da Assocanapa - alla diffusione dei prodotti a base di canapa, è stata la scarsa disponibilità del prodotto e la diffidenza di alcuni rivenditori i quali temevano che il termine “canapa” suggerisse controlli da parte delle forze dell’ordine. Come ci ha raccontato la Baravalle, per la prima volta in Italia, nel 2009, Assocanapa ha fatto spremere il seme per le semine rimasto invenduto dopo che il Ministero della Salute, su parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità, ha riconosciuto il valore per la salute del seme di canapa e degli alimenti derivati. E recentemente, a fronte dell’esplosione della domanda di prodotto italiano, ha cominciato a stipulare contratti di coltivazione di canapa per la produzione di seme per alimenti. «Il successo dell’iniziativa - ha sottolineato la Baravalle - è testimoniato dalla circostanza che, finora, non c’è stato un solo negozio che, ogni anno, non abbia aumentato le vendite degli oli» e delgli altri prodotti a base di canapa.

L’olio di semi di canapa: i benefici per la salute

Ricco di preziosi elementi nutrizionali come gli acidi grassi essenziali polinsaturi (quali Omega 3, e 6) e i tocofenoli (vitamina E) “antiossidanti” naturali e di numerose altre vitamine e minerali, assieme agli altri prodotti a base di canapa, l’olio sta letteralmente invadendo le tavole di molti italiani quale “vaccino nutrizionale” - come l’ha definito la Dott.ssa Antonella Chiechi, endocrinologa (nella pubblicazione “Olio di Canapa nell’alimentazione”) - nella normale alimentazione quotidiana o sotto prescrizione medica, addirittura dalla primissima infanzia, su indicazione dei pediatri. Ovviamente è fondamentale che gli alimenti a base di canapa provengano da filiera controllata - evitando quindi prodotti di qualità scadente - e che vengano conservati in un ambiente fresco e al buio, al fine di evitare l’ossidazione e l’irrancidimento. In presenza di particolari patologie è poi sempre opportuno il consulto medico. L’olio di semi di canapa, ci ha spiegato il Dr Belotherkovsky, profondo conoscitore delle virtù di questo prodotto, «è un alimento naturale che possiede un gradevole gusto nocciolato che ne consente l’uso quotidiano per condire (a crudo, ndr) insalate, pasta ecc». Le quantità che si possono assumere giornalmente variano a seconda che l’utilizzatore sia un individuo sano o che presenti particolari patologie (in tal caso sarà importante seguire la dose prescritta). Le proprietà che spingono medici e nutrizionisti a consigliare l’introduzione nell’alimentazione dell’olio di semi di canapa sono molteplici: dalla capacità antinfiammatoria all’innalzamento delle difese immunitarie, dall’abbassamento del colesterolo “cattivo” (LDL) e i trigliceridi - con la conseguente prevenzione (o riduzione) di arterioscleriosi o di altre malattie cardiovascolari - alla cura di una serie di malattie della pelle, solo per fare alcuni esempi. Hanno, inoltre, una funzione di prevenzione delle malattie autoimmuni, di diverse forme di dolore e di depressione, e - secondo alcuni studi - anche del diabete e dei tumori. ?

L’olio di semi di canapa nello svezzamento

Le proprietà benefiche dell’olio di semi di canapa fanno sì che alcuni pediatri lo inseriscano nella dieta dei bambini sin dalla primissima infanzia, addirittura nella fase dello svezzamento. Marzio Barcella - barman famoso per i suoi drink a base di canapa realizzati all’interno del progetto Equilibrium Nutraceutica (sul cui sito sono disponibili le ricette dei cocktail) - sotto la costante guida del pediatra, ha inserito nel’alimentazione vegetariana del figlio di pochi mesi l’olio di semi di canapa. Fra le pappine, una delle ricette più apprezzate dal bimbo è la seguente: 2 cucchiai di passato di verdura; 250 ml di brodo delle stesse verdure; 2 cucchiaini di germe di grano; 1 cucchiaino di lievito alimentare non attivo; 1 cucchiaino di parmigiano reggiano; 1 cucchiaino di olio di canapa; 2 cucchiai di fagioli azuki o lenticchie rosse, crema di cereali biologica qb.

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